Sì al terzo condono edilizio in Campania, ma con la Programmazione
di Giuseppe Mazzella – IE Campania
Sono assolutamente convinto che il prossimo Governo della Repubblica che – secondo le previsioni – sarà una colazione di centro-sinistra o di sinistra-centro approverà per la Campania il terzo condono edilizio, quello del 2003,che la Regione Campania guidata dal centro-sinistra presieduto da Antonio Bassolino non volle estendere alle aree di interesse paesaggistico vincolate ai sensi della legge 1049 del 1939 come le isole di Ischia, Capri e Procida e la costiera Sorrentino-Amalfitana tutte aree ad economia turistica esclusiva e matura. E’ un provvedimento che in questa ultima legislatura proprio il centro-sinistra ha ostacolato con ogni mezzo parlamentare e con ogni mezzo parlamentare il centro-destra ha tentato di far approvare stante la situazione grave, soprattutto nel comparto del lavoro, in Campania. Vanno ricordate con obiettività di cronaca le iniziative per l’ estensione del condono alla Campania del senatore Sarro del PDL così come le dure risposte dell’on. De Seta del PD.
Poiché il nuovo Governo dovrà affrontare una drammatica situazione economica e sociale del Paese con una situazione tragica dell’ occupazionale soprattutto giovanile e soprattutto nel Mezzogiorno sono dell’ avviso che queste emergenze costituiranno la motivazione fondamentale per estendere il terzo condono e per fermare gli abbattimenti. Infatti proseguire sulla strada degli abbattimenti in un’ area dove la disoccupazione cresce ogni giorno di più e l’ economia turistica entra in crisi significherebbe ancora di più aggravare una situazione sociale che definire tragica costituisce un eufemismo.
In un importante convegno che si tenne a Lacco Ameno l’ 8 ottobre 2011 per iniziativa dell’ Unione Nazionale dei Tecnici degli Enti Locali ( UNITEL) sul tema: “ Problemi irrisolti del condono edilizio dopo la legge n. 47/85” il prof. Lucio Iannotta, ordinario di diritto amministrativo presso la Facoltà di Economia della Seconda Università di Napoli, che tenne una relazione magistrale, affermò che in Italia “ i condoni edilizi arrivano ogni 9 anni” e che la misura da “ straordinaria” è diventata di fatto “ ordinaria”.
Iannotta osservò che “ le leggi di condono hanno dato cattivi risultati ed hanno determinato un enorme contenzioso in sede giudiziaria tanto che forse andava meglio il precedente sistema della licenza edilizia che non ha prodotto gli orrori di oggi e che concedeva l’ autorizzazione a costruire caso per caso con attenzione al particolare piuttosto che al generale”. L’ affermazione fu fatta dopo un minuzioso esame di tutti i tentativi per avviare la Pianificazione Territoriale in Italia fin dal 1942 con il Testo Unico sull’ Urbanistica che restò inapplicato per venticinque anni e riscoperto solo nel 1967 dal Ministro dei Lavori Pubblici, Giacono Mancini, socialista, al quale si deve la famosa Legge-Ponte.
Dopo quarantaquattro anni dalla Legge-Ponte almeno qui nell’ isola d’ Ischia siamo al punto di partenza perché abbiamo un blocco totale dell’ edilizia, un vincolismo assoluto decretato dal Piano Urbanistico-Territoriale del Ministro Antonio Paolucci del 1995 tanto che nell’ ultimo blitz antiabusivismo dei Carabinieri del 19 gennaio 2013 è stato ritenuta abusiva perfino la “ realizzazione di una scala in ferro per un valore di 3mila euro” nel Comune di Barano.
E’ evidente che un’economia com’è quella dell’ isola d’ Ischia dove vi sono almeno 40mila posti-letto ed almeno 10mila lavoratori stagionali del turismo e dell’ indotto non può essere ingessata senza andare verso una crisi irreversibile e drammatica. Bisogna pur permettere qualcosa, avviare un recupero edilizio,insomma sbloccare una espansione.
Credo che le esigenze dell’ economia prevarranno e nonostante tutto bisognerà ricorrere alla misura del condono. Paradossalmente parlano di applicare un condono in questa campagna elettorale per le politiche i movimenti più estremi: il Movimento delle 5 stelle di Grillo e un esponente non di secondo piano della lista Rivoluzione Civile di Ingroia l’on. Nello Di Nardo che è capolista in Basilicata e che ha dichiarato a “ La Repubblica” del 30 gennaio 2013 di “ battersi per il condono edilizio” senza alcuna preoccupazione di trovarsi sulle stesse posizioni del centro-destra.
Credo quindi che sarà inevitabile per il nuovo Governo utilizzare un terzo condono edilizio ma credo anche che il nuovo Governo dovrà cominciare a rendere possibile e praticabile una seria Pianificazione Territoriale che è tale solo quando sceglie e non immobilizza il territorio.
Come si giustificherà il centro-sinistra? Questo in politica non è mai stato un problema.
Diceva Bernard Grasset che “ poiché in politica è più importante giustificarsi che fare, le parole hanno più importanza delle cose”.
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