Roberto Kauffmann: A Rio de Janeiro un vero boom edilizio
Nella foto il plastico del nuovo porto di Rio de Janeiro, nel riquadro Roberto Kauffmann
di Rainero Schembri
E’ conosciuta nel mondo come la Città meravigliosa, soprattutto per le sue splendide spiagge, per il suo clima, per la sua natura e la sua allegra popolazione: oggi l’ex capitale del Brasile, Rio de Janeiro, è diventata anche un ‘meraviglioso centro d’investimenti e d’affari’, che nel 2014 ospiterà, insieme ad altre grandi città brasiliane, la Coppa del mondo di calcio, mentre nel 2016 sarà la sede dei giochi Olimpici. Due avvenimenti che hanno messo in moto un giro impressionante di progetti e investimenti, illustrati da Roberto Kauffmann (Presidente del Sinduscon-Rio, che rappresenta le industrie delle costruzioni civili dello Stato di Rio de Janeiro) agli imprenditori italiani in occasione di un incontro organizzato all’Ambasciata del Brasile a Roma. In margine ai lavori abbiamo avuto modo di intervistarlo.
Nell’immaginario collettivo Rio de Janeiro è sempre stata vista come la città del piacere, delle belle spiagge, della gente simpatica e amichevole, mentre San Paolo, dove vivono milioni di italiani e oriundi italiani, viene considerata la città degli affari. Possiamo dire che la situazione non è più così? La città di Rio de Janeiro sotto l’amministrazione del Sindaco Eduardo Paes, che è stato rieletto per un secondo mandato, è cambiata molto grazie anche alla politica congiunta del Comune con il Governatore dello Stato Sergio Cabral e con il Governo federale. Si tratta di una politica intesa a sviluppare le infrastrutture, in particolare per quanto riguarda la mobilità cittadina, la rivitalizzazione dell’area portuale (5 milioni di metri quadrati), il programma ‘Mia casa, mia vita’, nonché tutti i settori connessi alle costruzioni civili. L’anno scorso lo Stato di Rio de Janeiro ha creato più posti di lavoro nelle costruzioni civili che San Paolo.
In previsione del prossimo campionato mondiale di calcio e delle Olimpiadi sono stati messi in cantiere notevoli investimenti pubblici e privati. A suo parere in quali settori si presentano le migliori opportunità per gli imprenditori italiani che rappresentano soprattutto le piccole e medie imprese? Le opere riguardanti i giochi olimpici e la Coppa del mondo già sono in fase di esecuzione. Per gli imprenditori italiani ci sono comunque diverse opportunità: penso, in particolare, al programma ‘Mia casa, mia vita’, il cui deficit è di 600 mila abitazioni, nonché la rivitalizzazione dell’area portuale per quanto riguarda gli edifici, i centri commerciali, gli alberghi e il restauro delle vecchie abitazioni.
Per molti anni si è parlato di due Rio de Janeiro: una identificabile con la splendida zona sud della città (Copcabana, Ipanema, Leblon e Barra da Tijuca); l’altra con la zona nord, molto più povere e arretrata. Com’è la situazione oggi? Oggi l’area occidentale di Rio a seguito della nascita dei distretti industriali ha una grande bisogno di abitazioni, negozi popolari, alberghi da tre stelle, per soddisfare le richieste eccezionali provenienti dai lavoratori delle industrie di Santa Cruz, Campo Grande, Queimados, Nova Iguaçu e Seropédica.
E’ vero che Rio de Janeiro punta ad avere il più importante porto del Paese, superiore, ad esempio, a quello di Santos? Indubbiamente il porto di Itaguaì, al termine dei lavori dell’Arco Metropolitano (previsto entro dieci mesi) che collegherà le autostrade provenienti da San Paolo, Minas Gerais, Bahia ed Espirito Santo, diventerà il principale porto del Paese, grazie anche alle nuove industrie che si stanno installando a Rio de Janeiro.
Per molto tempo Rio de Janeiro è stata considerata una città molto pericolosa e ciò non agevola certamente gli investimenti esteri. Come è stato affrontato il problema? La questione è stata risolta con le UPP’s (le unità di polizia pacificatrici) che sono state attivate nelle località più pericolose e che hanno registrato un grande successo, nonché un esempio per il resto del Paese.
Lei è Presidente dell’Associazione delle imprese edili dello Stato di Rio de Janeiro. Che tipo di sostegno siete in grado di dare alle imprese italiane? Il Sinduscon-Rio, insieme al Firjan (la Federazione delle Industrie dello Stato di Rio de Janeiro) e la Codin (l’ente per lo sviluppo dello Stato di Rio de Janeiro) sono in grado di dare tutto l’appoggio tecnico e giuridico necessario alle imprese italiane. Nell’ambito, poi, della Firjan si trova anche la Camera di commercio italiana di Rio de Janeiro.
NOTA: Nel libro ‘L’Economia del Brasile’ di Andrea Goldstein e Giorgio Trebeschi (edito dalla Universal Paperbacks) si può leggere che ‘Secondo il ministero dello Sport il mondiale di calcio, includendo anche gli effetti indiretti legati all’aumento del turismo, produrrà benefici per oltre 180 miliardi di real ( 1 euro sono circa 2,5 real, n.d.r.) fino al 2019, di cui 23 miliardi legati agli investimenti in infrastrutture (5,7 miliardi per gli stadi, 12 miliardi per la mobilità urbana e 6 miliardi per gli aeroporti. Gli investimenti per i giochi olimpici, conccentrati soprattutto nell’ammodernamento di porti, aeroporti strade e ferrovie (oltre il 50% del budget) dovrebbero essere di circa 20 miliardi di real, di cui solo il 5% per gli impianti sportivi.
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