Renzi sì, anzi no
di Aldo Perotti
Matteo Renzi a me dovrebbe piacere. E tanto. Ha un curriculum da bravo ragazzo. Pulito. Scuola. Università. Parrocchia. Scout. La moglie (una). I figli. Il lavoro nella ditta di famiglia. Come storia personale sembra aderire perfettamente alle mie idee.
Essenzialmente un cattolico di sinistra, quindi teoricamente con una base di Valori adeguata e solida (dal mio punto di vista).
Potrei, dovrei, essere un suo convinto elettore.
Aggiungo che è bravo. Molto bravo. A parlare è decisamente molto bravo. Direi televisivo. Un ottimo presentatore e quindi in grado di raggiungere tutti, proprio tutti, gli elettori; in grado di raggiungere e parlare alla “pancia” del paese. Capace, e non è affatto scontato, di tener testa a molti, pure a Berlusconi (Prodi per riuscirci, a quei tempi, si dovette sforzare non poco).
E’ pure fortunato. Una carriera politica rapidissima all’interno del PD e nelle amministrazioni. Provincia, Comune e ora Palazzo Chigi. Un cavallo (o un carro) vincente, ed infatti molti scommettitori si spostano su di lui (oppure salgono direttamente sopra).
Ma mi domando: in un paese come l’Italia in cui le barriere per l’accesso a determinati settori, la politica tra questi, sono altissime; dove la scala sociale è sostanzialmente congelata come nell’India delle caste e nella Cina dei mandarini; e dove la meritocrazia consiste essenzialmente nel merito di essersi scelto i genitori e gli amici giusti e nel dirsi disponibili ad accettare il loro aiuto; è mai possibile che a 39 anni qualcuno meriti veramente di essere il più giovane capo del governo europeo, tra l’altro bruciando tutte le tappe ?
La risposta è no, non è possibile.
Se scorriamo il curriculum del nuovo capo del governo, dimenticandoci dell’età, non troviamo nulla, veramente nulla di eclatante. Ci sono decine di amministratori pubblici che per titoli di studio, per esperienza, per preparazione, sono sicuramente – almeno sulla carta – molto più meritevoli. Letta ad esempio, già deputato, già Ministro, ma con il grave handicap di non aver mai vinto alla ruota della fortuna… sigh, si presentava forse meglio.
Sarei portato a pensare che l’ascesa rapidissima di Matteo Renzi sia riconducibile al combinato disposto di tre fondamentali fattori: capacità oratoria, fortuna (al posto giusto al momento giusto) ed italico “sostegno esterno”.
- Capacità oratoria: serve per farsi eleggere e convincere gli altri. E tipica dei commercianti. Non c’è garanzia sulla qualità del prodotto che loro si limitano a promuovere e non a produrre. Si rischia la fregatura. Vent’anni di Berlusconi dovrebbero avere chiarito anche ad altri l’idea.
- Fortuna: il problema delle persone fortunate è che non si sa mai se la fortuna si possa allargare anche a quello che toccano. Nel senso che una persona fortunata non è detto che “porti bene”. Potrebbe essere fortunato solo per se. Ovvero se imbarco Renzi che è fortunato non è detto che la nave non affondi, anzi. Lui si salverà perché è comunque fortunato, gli altri no.
- Sostegno esterno: in Italia tutte le posizioni di potere sono collegate alla volontà di qualcuno di farti accedere a quelle posizioni nella convinzione che tu possa risultare, prima o poi, utile. In questo Renzi (cresciuto all’interno di un Partito) è assolutamente uguale agli altri e quindi, come tale, pieno di “debiti” da onorare e di “vincoli” da rispettare.
Si tratta di tutti fattori che ritengo assolutamente non fondamentali per un buon capo del governo, anzi, sono caratteristiche che per il mio carattere suscitano una certa antipatia.
Fonzie (vi ricordate Happy Days), che è stato facilmente associato a Renzi, oltre ad un certo atteggiamento, aveva quasi le stesse caratteristiche, gli stessi fattori di successo. Capacità oratoria: Fonzie era ascoltato da tutti. Era carismatico. Dava i consigli giusti. Fortuna: Fonzie era fortunato. Gli riusciva tutto. Dava una botta e il jukebox suonava la sua canzone.
Però Fonzie sul fattore “sostegno esterno” era decisamente carente (figlio di immigrati italiani – Fonzarelli), ed infatti faceva solo il meccanico. Un bravo meccanico. Forse per questo, nel confronto, mi rimane più simpatico Fonzie che Renzi(e).
Ma comunque, fra tutti, ho sempre preferito ed ancora preferisco Richie.
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