Per la prima volta
di Michele Mezza
Ammetto ho diffidato.
Benchè avessi votato Renzi fin dalle precedenti primarie.
Da buon comunista , figlio di quella cultura e tradizione, che mi hanno insegnato a leggere e scrivere, diffidavo istintivamente. Capivo che bisognasse cambiare scena, archiviare l’eredità del PCI, ma quel ragazzino saputello, a cui il 21 gennaio non dice niente, mi turbava.
Era troppo diverso da me, figuratevi dagli altri. Ebbene questa mattina faccio ammenda. Il ragazzino si è guadagnato tutti i più di due milioni e mezzo che ha ricevuto alle primarie. Altro che sorpresina. Ha spiazzato tutti. A cominciare da me.
Per la prima volta un segretario del principale partito del centro sinistra ha mostrato di leggere la società in cui vive, ed ha annunciato di volerla cambiare, senza complessi di colpa, senza freudiano complesso rivoluzionario, ma con la determinazione, e la libertà intellettuale, di voler costruire un mondo migliore.
Per la prima volta un segretario del centro sinistra ha attaccato realmente gli avversari, ignorando Berlusconi, disprezzando la destra, prendendo di petto il populismo furbo di Grillo. E lo ha fatto in nome di valori non di retorica: eguaglianza, accoglienza, sostenibilità, partecipazione emancipazione.
Per la prima volta un segretario del centro sinistra critica la Agcom e parla di rete sapendo di cosa stia parlando. Per la prima volta un segretario del centro sinistra rigetta l’ideologia del lavoro, e promuove la politica per le occupazioni e la dignità dell’affermazione di ognuno.
Per la prima volta un segretario del centro sinistra si chiede perchè in 40 anni la California dal vino, sole e mare èì diventata la Silicon Valley mentre la toscana è rimasta al chianti e brunello.
Per la prima volta un segretario del centro sinistra materialmente privilegia la cultura come area di sviluppo economico e la scuola come apparato per la modernizzazione del paese, senza piangere sui cervelli in fuga.
Per la prima volta un segretario del centro sinistra fa politica, mette sul piatto forza e potenza di un pensiero, chiede una riforma elettorale subito, annunciando che si farà entro il prossimo mese, non anno, ma mese. Per la prima volta un segretario del centro sinistra, muove la scena, con una proposta irrinunciabile al fanfarone di Grillo:tu voti l’abolizione del senato io rinuncio all’ultimo finanziamento pubblico.
Infine, per la prima volta a chiedersi cosa significhi essere oggi di sinistra e come il lavoro può diventare risorsa e non elemosina sia stato un imprenditore informatico, come Renato Soru.
Ragazzi aria nuova in cucina. Buon appetito a tutti. Per la prima volta
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