Per Bagnoli non servono rivoluzioni ma decisioni
di Umberto Ranieri, “Il Mattino”, giovedì 6 novembre 2014
Mi auguro che Matteo Renzi si adoperi affinché il Parlamento, prima di dare la parola alla Corte Costituzionale, intervenga con una modifica legislativa su quegli aspetti della legge Severino per i quali dubbi di costituzionalità sono più che fondati. In particolare su due punti: la decadenza da cariche istituzionali dopo una sentenza di condanna di primo grado ritenuta lesiva della presunzione di non colpevolezza fino alla sentenza definitiva e la retroattività della misura. Questo vale oggi per la questione posta da Luigi De Magistris, condannato in primo grado a un anno e tre mesi, come valeva ieri per la richiesta avanzata da Silvio Berlusconi di rivolgersi alla Consulta prima di decidere la decadenza da senatore. Le garanzie previste dalla Costituzione a tutela dei cittadini vanno rispettate sempre! A prescindere dalla appartenenza politica del soggetto in causa. Non tutti in questi anni si sono ispirati a un tale principio. Certamente non De Magistris! Sulla questione Bagnoli il sindaco eviti di lanciare accuse di tradimenti. Qualcuno potrebbe ricordare i mesi in cui egli si atteggiò a sostenitore intransigente di una “Coppa America” da svolgere in una Bagnoli per niente bonificata. Invece di minacciare rotture di intese e improbabili ritiri di firme da accordi già stipulati con il governo, lavori perché il Comune svolga un ruolo propositivo e attivo nel rilancio del programma di bonifica e di sviluppo del sito ex-Italsider e dell’intera area occidentale. Bagnoli non ha bisogno né di barricate né di proclami “rivoluzionari” ma di veder attuata una seria bonifica con il coinvolgimento di rigorose competenze scientifiche e ascoltando le comunità locali. La via maestra per uno sviluppo dell’area fondato su turismo, ricerca e innovazione. E’ indispensabile inoltre che il governo nazionale mantenga gli impegni assunti e giunga a decisioni concrete per avviare l’operazione risanamento di Bagnoli. Nomini il commissario previsto nel progetto approvato in Parlamento, lo faccia sulla base di una scelta oculata che valorizzi competenza, professionalità e rigore; definisca le procedure per individuare il soggetto attuatore; affronti con puntualità la questione delle risorse finanziarie ricordando che su questo punto come su quello del ruolo del Comune, nella discussione parlamentare sono state avanzate proposte serie e realistiche di cui sbaglierebbe il governo a non tenere conto. E non si preoccupi il presidente del Consiglio di fissare date per le sue visite a Napoli. Non è questo l’essenziale. Essenziale è che il governo decida. E per il meglio.
Lascia un commento