Monti ministro dell’economia in un governo di sinistra: nulla di innovativo
Pur riconoscendo cinicamente e politicamente parlando, che l’ intervento poco “igienico” del Presidente Mario Monti sia stato decisivo non fosse altro che per serietà e rigore, non possiamo che dirci contrari ad una ipotesi che vedrebbe il professore ministro dell’ economia in un governo di sinistra.
L’ottica di innovazione dalla quale siamo di vedetta, ci fa guardare a tutt’altri lidi e ci impedisce, ci impedirebbe comunque, di accettare un tale compromesso incomprensibile in una prossima nuova ed eventuale compagine. Il governo del paese deve ritornare nell’egida della politica e nella sua piena disponibilità e responsabilità.
Di veramente innovativo sarebbe da riconsiderare la politica economica nel suo complesso magari con la compromissione di tutte le compagini, di destra e di sinistra presenti nel paese. D’altronde, uno strano ma probabilmente sanissimo impulso innovativo sembra essersi realizzato spontaneamente nel paese nel rifiutare le ideologie come mezzo di separazione e di scontro dal momento che la politica economica decisa dai governi risponde ormai a logiche globali.
L’economia di un paese non è più, a nostro parere, il metro e la connotazione di una politica di destra oppure di sinistra ma il pretesto sul quale porre poi le basi di una discussione politica serena che si occupi dei problemi della gente senza ansie.
Da senatore a vita Mario Monti potrà essere utile al paese meglio di quanto non potrebbe essere utile da ministro dell’economia. E’ il momento di dimostrare fiducia nel cambiamento. Ci sentiamo pronti, dobbiamo sentirci pronti, in prima persona ad accollarci le più onerose responsabilità per il bene comune.
Non di rottamazione certo ci sentiamo di parlare ma di ricambio anche generazionale privo di riserve mentali pur se nelle differenze di posizioni politiche.
I giovani, i migliori, quelli che sono fuori dalle chiose e dagli aggettivi di Schioppa e della Fornero, sono pronti ad assumersi l’onere di incidere sul serio ed in maniera determinante per decidere del proprio stesso destino.
Non possiamo né dobbiamo aspettare placet incomprensibili. Cambiare si può e si deve nell’ottica di innovazione auspicata per il futuro del paese.
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