Lavoriamo insieme contro la disgregazione democratica
di Fucsia Nissoli (deputato di Popolari per l’Italia)
Cari lettori, questi giorni nella mia mente tornano spesso alcuni episodi della settimana scorsa. Così mi rivedo che guardo ad occhi sgranati l’Emiciclo di Montecitorio che si trasforma in arena, un circo, uno spettacolo raccapricciante fatto di grida, spintoni, corse ad occupare gli scranni del Governo per bloccare il processo di lawmaking del Parlamento italiano. Sono allibita e mi chiedo in che direzione stia andando la democrazia, anzi vedo un manipolo di scalmanati che ne impediscono l’esercizio. Una pagina nera del Parlamento italiano, un momento che segna un punto nero nella storia della democrazia italiana che, nonostante tutto è viva, è forte, è insita nella coscienza sia dei cittadini che della maggior parte dei politici.
Vorrei gridare, richiamare al rispetto delle regole, di lasciarci lavorare per il bene del Paese: quello per cui siamo stati eletti, ma la confusione era tale che a nulla sarebbe valso. Nonostante questo, la Camera dei Deputati ha funzionato lo stesso. Ma che spettacolo ignobile per la democrazia ed il buon senso! Qualcosa di mortificante per l’Italia che portiamo nel cuore e che vogliamo servire.
Per fortuna quanto accaduto non rispecchia l’Italia. Il mio Paese non è così, è invece tollerante, accogliente, paziente, ha un volto umano che è scomparso in chi si è comportato in maniera indegna nell’esercizio delle sue funzioni parlamentari.
Mi sento umiliata dall’accaduto ed a pensare solo a quanto noi italiani all’estero guardiamo con orgoglio al nostro Paese; ma non tutti sono così, anzi non lo è la maggior parte che lavora in silenzio, con educazione e dignità di persone.
Uno scenario preoccupante di degenerazione del tessuto democratico di cui si rendono responsabili addirittura alcuni esponenti politici e delle amministrazioni pubbliche. Gente che dovrà passare il giudizio del popolo che non può dimenticare un pezzo di storia nera della nostra Italia come lo abbiamo ricordato il 27 gennaio celebrando “Il Giorno della Memoria”, commemorazione della tragedia della Shoah. L’odio razziale e l’odio politico non possono e non devono attecchire in questo tessuto sociale, politico e civile dell’Italia di oggi che vuole essere esempio di umanità e di civiltà nel mondo lavorando per la concordia e la pace.
Di fronte a questo, un contesto in cui, addirittura, si rischia di superare i populismi per disgregare la società, credo che noi politici dobbiamo rimboccarci le maniche e compiere gesti che siano in grado di ridare fiducia nel futuro e nelle Istituzioni democratiche a partire dal nostro Parlamento e da quelle Istituzioni europee che sono sempre più indispensabili e che devono essere rafforzate per affrontare le sfide globali. I responsabili politici e sociali ed il mondo dell’educazione devono dare un contributo importante affinché la democrazia sia sempre alimentata dalla fiaccola dei valori che devono incarnarsi nella società in continuo cambiamento: una sfida importante, ma vale la pena affrontarla per il futuro della qualità del nostro vivere civile.
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