L’Agcom e il telecomando TV
Il Presidente della REA, Antonio Diomede, lo aveva detto “…le Autority nostrane sono da riformare profondamente o da abbattere. Sono di nomina partitica e difendono solo gli interessi delle grandi lobby. Sono incorreggibili”. E’ ancora successo ciò che si voleva dimostrare. Il Paese, le Isituzioni hanno bisogno di un grande cambiamento in senso democratico e di partecipazione dei cittadini alle scelte della vita politica e sociale. Con la delibera AGCOM 237/13/CONS, pianificazione della numerazione dei canali tv sul telecomando, Cardani e la sua squadra di commissari di nomina partitica, ha tradito le aspettative del pubblico televisivo e delle emittenti locali che si aspettavano una gestione democratica del telecomando così come aveva ordinato il Consiglio di Stato annullando la precedente delibera fondata su criteri a dir poco indecorosi come quello relativo all’assegnazione LCN in base alle graduatorie dei Corecom sui contributi di sostegno all’emittenza locale che, come sappiamo, hanno generato una gran quantità di abusi di carattere penale. Grazie alla REA, non c’è più traccia di tale criterio nella nuova delibera LCN, dunque sembra che giustizia sia stata fatta, ma così non è in quanto, raggirando l’Ordinanza del Consiglio Stato e non tenendo in alcun conto delle osservazioni della stragrande maggioranza dei partecipanti alla consultazione pubblica, l’AGCOM, appoggiata in fase di ricorso TAR da FRT e AERANTI, ha “cacciato” le emittenti locali storiche dalle prime posizioni del telecomando sottraendo 25 numerazioni del primo arco, dal 1 al 99, per favorire le reti nazionali e le musicali MTV e DeeJay e La7 notoriamente sostenute dalle lobby agganciate ai partiti. Dunque questa volta non si tratta più di intraprendere una nuova lotta giudiziaria, che ovviamente la REA farà, ma di un affondo anche nel campo politico per “demolire il palazzo AGOM” in tutte le sedi a cominciare dalle sedi istituzionali italiane fino alla sede Europea. Intanto proprio oggi, 5 aprile 2013, alle ore 12.12, è stato depositato il primo ricorso all’Antitrust a firma del Presidente Diomede, per capire come la pensa la sorellina di Piazza Verdi riguardo alle ricadute della delibera 237/13/CONS sul mercato. Dopo di che, la REA proseguirà con il ricorso al TAR del Lazio per chiedere ai Magistrati un nuovo annullamento della vergognosa delibera emanata dalla società AGCOM di Cardani & C. Il testo integrale della istanza presentata dalla REA all’Antitrust su www.reasat.it
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