Elezioni: sarà un risultato imprevedibile e, in ogni caso, non traducibile in concretezza, per il governo che sarà?
di Arnaldo De Porti
I sondaggi che cambiano da un momento all’altro mi stanno provocando la nausea; e ciò non soltanto per le percentuali altalenanti a destra o sinistra, ma perché tutti, ripeto tutti, chi più chi meno, sembrano gettarsi reciprocamente fango in faccia, se vuoi anche con un certo faire-play, ma senza andare al nocciolo della questione. Insomma, ogni pretesto è buono per mettere in cattiva luce l’avversario, costi quel costi, anche se si dovesse trattare di calpestare il cadavere di uno stretto familiare.
Le tv sono prese d’assalto da tutti e tutti dicono la loro in maniera da recepire, in certi interventi, il senso ed il significato della questua.
Di questo passo, e siamo a circa quattro settimane dal voto, io penso che fra qualche giorno tutti saranno senza voce, senza forze fisiche, al punto da dover mettersi a letto: basta guardare in faccia i Bersani, i Berlusconi, i Monti, i Casini e gli ultimi arrivati, tipo Ingroia e Grillo, e si nota che di giorno in giorno essi perdono la loro verve dialettica tanto da non incuriosire chi dovrebbe ascoltarli. Sarà un bene ? Sarà un male ? Chi lo sa ?
Non vorrei, ma questa è semplicemente una battuta, che a qualche giorno dal voto, tutti fossero a letto con diagnosi “esaurimento nervoso” e che venissero subito a galla coloro che sin qui si sono risparmiati, come quella fascia di indecisi (che se non vado errato lambiscono il 40 %), i quali, insieme con Grillo e fors’anche Ingroia, potrebbero sconvolgere tutto.
E non è detto che, nel predetto 40 %, si ragioni a questo modo.
Chi vivrà, vedrà…
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