Appello ai partiti
Una campagna elettorale pessima. Non ce l’aspettavamo in un periodo così difficile, non in piena crisi economica, non dopo aver sfiorato il baratro, non dopo un anno di governo tecnico. Aspettavamo il ritorno della politica, ingenuamente confidando che si sarebbe impegnata a cambiare se stessa prima ancora che il Paese. Pensavamo che i partiti avrebbero utilizzato i mesi passati per rinnovarsi, per ripulirsi, per prepararsi.
Invece, sono tornati come se nulla fosse successo, come se non fossimo mai stati commissariati. Qualcuno si è preoccupato almeno di presentarsi con qualche volto nuovo, ma alla fine si è confuso tra i tanti, in un casting che neanche questa volta si è dimostrato all’altezza di mettere insieme una vera classe dirigente.
Nonostante ciò, abbiamo provato ad appassionarci ai dibattiti, sino a che anche questi sono scivolati nell’attacco reciproco e nella polemica sterile.
Adesso mancano solo pochi giorni: chiediamo a tutte le liste e candidati di non sprecarla. Diteci cosa pensate di fare per risollevare il Paese, senza elencare programmi elettorali che non appassionano più nessuno. Ci accontentiamo di sapere poche cose:
- come far ripartire l’economia e con quale politica industriale,
- come creare posti di lavoro,
- come risanare i conti pubblici,
- come fare tutto questo all’insegna dell’equità,
- come sanare le disuguaglianze sociali che hanno lacerato l’idea stessa di comunità e nazione.
Infine, l’etica pubblica: al di là di qualche frase retorica, non abbiamo ancora ascoltato una proposta concreta per spazzare via il malaffare e riportare aria pulita e autorevolezza nelle Istituzioni.
Aspettiamo poche parole, ma chiare e nette, e soprattutto numeri che le supportino e le rendano credibili.
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