Nasce il “mensile” di Innovatori Europei
di Salvatore Viglia (direttore)
Innovatori Europei. Due aggettivi che insieme diventano tutt’uno con un progetto cominciato nel 2006.
Essere “Innovatori” non è una sindrome, una malattia, una ossessione oppure una moda.
Significa configurare una condizione naturale che, per le leggi del mercato asservito ad una gestione globale irresponsabile , è stata sopraffatta da logiche distorte.
“Europei” è solo l’auspicio in quanto prima aggregazione di intenti in previsione di una generalizzata prassi intercontinentale in divenire.
Due aggettivi necessari, oggi, agli albori di un sistema che si affaccia sul mondo della consapevolezza ma che dovevano, secondo logica, essere superflui.
L’auspicio è che ambedue gli aggettivi non trovino più ragione di essere quando la “normalità” avrà un posto predominante nelle attività di progetto e di evoluzione progressiva e progressista del genere umano. Il bisogno dunque di definirsi “Innovatori” è dettato purtroppo da contingenze sociali e politiche distratte quando non dolosamente colpevoli.
“Innovatori Europei” nasce dal bisogno proprio di sottolineare una naturale propensione filosofica e conveniente della scelta, da parte dell’uomo, di opzioni opportune, naturali, decisamente consigliabili. In realtà propone una scontata visione onesta e priva di “interessi” diversi della vita e delle attività sociali così come le conosciamo. Ciò nonostante rappresenta ancora una meraviglia per la poca assonanza con la prassi in auge.
Così brevemente premesso, neanche l’etica avrebbe motivo di essere menzionata in quanto mezzo indispensabile attraverso il quale perseguire gli obiettivi pianificati e studiati. Trattiamo di una materia che presuppone quale ingrediente fondamentale la predisposizione interessata solo ed unicamente al bene comune perciò l’etica diventa motore, cuore delle attività sia sociali che politiche.
L’etica è indispensabile per il moto, per la crescita, per la bontà dei progetti, ne fa parte integrante.
“Innovatori Europei” è per la ricerca intesa non solo come studio ma come sistema, abitudine scolastica e didattica introdotta a partire dalla scuola primaria per interessare ed invadere ogni settore, tutti i settori nei quali le attività dell’uomo sono impegnate.
Normalmente, si fa corrispondere al significato di “Innovazione” il continuo aggiornarsi della tecnologia che facilita ed agevola la vita degli esseri sociali. Non è così. Almeno non è sempre così.
I risultati della ricerca introducono, è vero, sistemi innovativi che si impongono quali ricambi ed in sostituzione alle distorsioni innaturali tuttora vigenti in danno alla salute, per esempio. Le centrali di rigenerazione, i sistemi di recupero delle acque piovane, le finestre a triplo vetro con schemi a lamelle mobili, i materiali di riciclo, le isole di raccolta differenziata dei rifiuti, il cemento fotovoltaico (TX Active), i sistemi eolici, i sistemi di climatizzazione con sistemi a travi fredde Trox, giardini fotovoltaici, tetti formati da tegole foto catalitiche in grado di trasformarela C02 in sali, le mobilità sostenibili, le auto elettriche, le aree verdi a risparmio idrico, mangiar sano e altro ancora, sono l’aspetto freddo che deve divenire sistemico di una “condizione” indispensabile che si attesta su una concezione della vita, su un codice inviolabile di regole convenienti per tutti i membri del consesso.
In questo senso ancora assistiamo alla assegnazione di premi, basti pensare ai Green Awards, per chi propone e realizza idee valide, innovatrici utili all’ambiente ed alla vita. Ciò significa, stando alle eccezioni, esse restano ancora tali senza diventare consuetudine, che non si è ancora accelerato sulla necessità di ribaltare il sistema vigente irresponsabile e colpevolmente negligente.
“Innovatori Europei” nasce e spende la sue genialità giovani, personalità competenti e propositive affinché le eccezioni diventino normalità e le eccellenze siano sempre meno identificabili tra tante eccellenze.
Possiamo concludere che la sostanza dei problemi posti da “Innovatori Europei” non è politica in quanto tale. Diventa politica dal momento che si rende indispensabile una sensibilizzazione che, per legge, introduca parametri che facilitino e migliorino la vita piuttosto che complicarla.
Anche dal punto di vista politico, “Innovatori Europei” si pone assai avanti alle determinazioni del panorama attuale che sembrano aver raggiunto, ob torto collo, una sorta di ragionevolezza anche se imposta delle gravi difficoltà economiche contingenti.
La politica, per “Innovatori Europei”deve essere la giusta mediazione per la riduzione del conflitto in contrapposizione ideologica tra anime e posizioni diverse proprio in virtù di quell’interesse proteso eticamente e moralmente nel facilitare e migliorare il bene comune dei cittadini in maniera irrinunciabile.
Da oggi, con la nascita del “mensile” di Innovatori Europei, metteremo ancora di più l’accento su tutto questo.
Seguiteci, non sarà tempo perso.
Complimenti Salvatore! Anche se non condivido, come ben avevo dichiarato nell’incontro di Gennaio a Roma, questo legame indissolubile con il PD e tantomeno la scelta di appoggiare Bersani come “INNOVATORE”, e nemmeno la modalità con cui si stanno prendendo decisioni senza consultare tutti gli iscritti, la tua iniziativa di rendere disponibile il giornale di I&E è grandiosa!
Ciao
Luigi Della Bora