Innovatori Europei

Significativamente Oltre

UN MOMENTO DI POSSIBILE SVOLTA

Non si può non scrivere qualche parola sull’importanza di queste ore per tutto il Paese.

In questi ultimi due anni, persone e movimenti come Innovatori Europei hanno investito energie per la crescita e lo sviluppo di un Progetto, il Partito Democratico, ora in corsa per la guida dell’Italia, in queste elezioni di importanza epocale.

In queste ore potremo verificare quanto queste energie siano servite a far comprendere al Paese l’importanza di questo Progetto per la modernizzazione e lo sviluppo italiano.

Potremo altresì testare lo stato di salute e la reattività di noi italiani, di fronte ad una fase così delicata per il futuro del nostro Paese.

Che dire: non ci resta che attendere qualche altra ora e sapremo se avremo colto, tutti insieme, questo “momento di possibile svolta”!

Massimo Preziuso

CAMBIA ANCHE TU CON IL PARTITO DEMOCRATICO

Domenica 13 e Lunedì 14 Aprile saranno i Giorni del Cambiamento.

L’Italia ha necessità di innovare.

Cambia anche tu con il Partito Democratico.

Innovatori Europei

PS: si prega di far girare il messaggio via SMS e/o Email ad amici e conoscenti

ECONOMIA ITALIANA E COALIZIONI

Un ottimo lavoro di un gruppo di giovani di London School of Economics, che spero sia il primo di una lunga serie che permetta a YouTube di divenire un importante Luogo di “Democrazia” e non, come a volte accade, luogo di “Volgarità gratuita”.

INNOVATORI EUROPEI PER NAPOLI E LA CAMPANIA

Gli Innovatori Europei per Napoli e la Campania: Amare Napoli

Innovatori Europei incentra la propria azione politica già dalla sua costituzione sui temi Sapere, Innovazione, Ambiente, Energia, Europa.

Riuniti in gruppi di lavoro in tutta Europa e anche qui con IE-Campania siamo convinti e convinte che la nostra regione saprà riattivare tutte le proprie potenzialità per ritornare ad essere centro propulsore e di elaborazione di idee e proposte su ciascuno di questi temi.

Oggi occorre cogliere al meglio le opportunità di crescita e di sviluppo della nostra regione, terra depauperata e svilita, per scelte miopi e strategie errate.

E allora” Amare la Campania – Amare Napoli” significa impegnarsi per:

Sapere e Innovazione

Le Università e le Scuole di eccellenza, il Teatro e l’Opera, i Centri di ricerca , la natura stessa della gente campana con la sua proverbiale creatività, devono essere favorite, coordinate, organizzate e sfruttate al meglio per creare lavoro, ricchezza e vivacità culturale. A tal fine, un punto di attenzione su cui lavorare è quello relativo alla organizzazione e strutturazione della moderna società, che produce sempre nuovi e diversi gruppi di aggregazione che difficilmente si possono ricondurre alle categorie riconosciute, e che in Campania producono da una parte bacini di eccellenza e alta scolarizzazione, preziosa fonte per la realizzazione del terziario avanzato, e dall’altra una larga parte di cittadinanza che non ha la possibilità di accedere alla scolarizzazione o di utilizzare gli strumenti e i mezzi messi a disposizione dalle nuove tecnologie.

Ambiente e Energia

Un aspetto di centrale importanza da rivalutare fuori dalla penosa tragedia dei rifiuti.

La Campania ha una delle ricchezze territoriali più vaste e preziose d’Italia, completamente dimenticate, rovinate, abbandonate e spesso disprezzate.

Essa si può ri-posizionare a cominciare da una più intelligente e lungimirante scelta energetica basata sulle fonti alternative che giacciono sostanziose nel vento degli Appennini irpini o sanniti, e nel sole del Cilento.

Europa

Le scelte future per le regioni meridionali del nostro paese ma soprattutto per la Campania debbono innanzitutto confrontarsi con la collocazione geografica dell’area e la sua centralità nel Mediterraneo, soprattutto per lo sviluppo dei rapporti economici commerciali e di scambio culturale con tutto il nord Africa e il continente asiatico.

E’ chiaro infatti che una relazione stretta con il Maghreb, il vicino e medio Oriente e, in prospettiva, il ruolo ponte di queste zone emergenti come nuova piattaforma di innovazione verso la Cina e l’India, impone un’inversione di rotta rispetto al percorso che vedeva le società meridionali e mediorientali del Mediterraneo escluse dai luoghi in cui si svolgevano i processi innovativi del futuro.

Napoli, città oggi abbandonata a se stessa. Le bellezze dei palazzi del centro, i quartieri spagnoli, le stradine eleganti, le passeggiate sul lungomare sono l’ombra buia di quello che potrebbero essere. Si ha tristezza nel vedere Napoli ridotta in questo stato. E’ urgente un piano globale di recupero urbanistico con la realizzazione di aree sociali pedonali, verde pubblico, parchi per i bambini, in centro e in periferia.

Una città che ha inaugurato la prima linea ferroviaria d’Italia ha ancora oggi un solo treno metropolitano del dopoguerra ed una linea metropolitana maldestramente collegati.

Persino il porto o il centralissimo aeroporto di Capodichino sono estremamente difficili da raggiungere per chi non usi un’auto.

E’ imperativo un vero piano dei trasporti in una città che ha avuto il primo centro direzionale d’Italia , ma che è tuttora priva di una linea metropolitana!

Con linee di trasporto moderne, comode e pulite ed efficienti la città potrà divenire importante meta di turismo internazionale, concreta possibilità per un rilancio economico su scala mondiale.

Per Napoli, capitale di una Regione moderna e vivace, all’avanguardia nel commercio, nel turismo, nella ricerca e nell’ambiente, dotata di effervescenza e vitalità mediterranea e rigore scientifico europeo, anime differenti che insieme coniugano il carattere della nostra Campania.

Gli Innovatori Europei per Napoli e la Campania

Massimo Preziuso, Giuliana Cacciapuoti, Luigi Restaino, Andrea Sabatino, Vincenzo Girfatti

Il documento è anche presente sul Blog Innovatori Europei Campania

INTERVISTA A ROBERTO ZACCARIA

Televisione: dal monopolio al monopolio

di Laura Tussi – Innovatori Europei

• Mai come in questi anni, tutto il mondo della comunicazione è stato sottoposto ad una tale sollecitazione all’innovazione, al cambiamento e ad uno specifico stravolgimento di riferimenti tradizionali, culturali e di mercato.

Il processo evolutivo che ha riguardato la comunicazione è cambiamento e l’innovazione investe soprattutto l’intera società. Naturalmente la comunicazione si rivela come elemento sensibile della società stessa e registra questi mutamenti e cambiamenti innovativi in maniera più marcata e importante. È evidente che ciò che riguarda il rapporto di relazione tra i soggetti anche su scale sempre più ampie naturalmente presenta un’incidenza marcata come i cambiamenti generali che nella comunicazione presentano una valenza esponenziale.

• Il servizio pubblico nel settore della comunicazione è fondamentale nella vita di una nazione civile. E’ servizio per il pubblico, deve offrire informazione pluralista, formazione culturale e intrattenimento di qualità. Risponde all’esigenza di promuovere la cultura, la conoscenza, lo sviluppo umano, la ricerca e l’innovazione, in sintonia con i principi stabiliti dalla Costituzione italiana.
Il servizio pubblico è un diritto di tutti i cittadini, nato in Europa e confermato da precise politiche nei paesi Europei. E’ ancora più indispensabile in un momento come questo, in cui anche a causa dei meccanismi della globalizzazione economica, è sempre più difficile assicurare ai cittadini un’informazione svincolata da interessi particolari.

Il servizio pubblico ha un senso se i privati tutelano in maniera adeguata i valori che derivano dalla costituzione, quali l’uguaglianza, la parità dei diritti sia in modalità attive ossia nella possibilità di comunicare, di trasmettere, di esprimersi, sia in forma passiva come il diritto ad avere informazioni e a poterle scegliere.

Quindi non occorre pensare che il servizio pubblico sia una sorta di valore valido in ogni epoca, nello stesso modo. Negli Stati Uniti, paese da molti punti di vista più avanzato del nostro come garanzie e diritti, il servizio pubblico presenta un ruolo estremamente marginale. I servizi pubblici invece hanno un ruolo molto importante in Europa dove praticamente sussistono problemi, come in Italia, di garanzie individuali uniformi su tutto il territorio. Il concetto di servizio pubblico non va affrontato come un aspetto permanente, ma come un concetto transitorio che serve per attribuire effettività all’articolo tre della costituzione che cita ”lo Stato rimuove gli ostacoli di fatto che impediscono ai cittadini il pieno godimento dei diritti fondamentali”. Un diritto fondamentale è quello di scegliere e produrre l’informazione, ma siccome non tutti hanno la possibilità di produrre informazione, almeno occorre scegliere l’informazione su misura. Se queste condizioni non sussistono il servizio pubblico nella televisione serve per evitare che il cittadino debba praticamente limitarsi ad una scelta tra due offerte quasi uguali. Se si pensa che il servizio pubblico sia un valore assoluto nell’informazione si cade in un errore.. Il servizio pubblico naturalmente per essere valido e auspicabile deve essere veramente pubblico, perché se diventa dominio dei partiti, allora il servizio pubblico scade ad un livello di molto minore appetibilità. E’ evidente che se si considera il servizio pubblico come un limite che non offre libertà di scelta rispetto ai contenuti e alla qualità dei contenuti, esso viene meno alla sua funzione valoriale ideale. Quindi non è un valore assoluto, ma relativo e di conseguenza deve essere universale, deve garantire tutti e la qualità dei contenuti.

• In Italia si avverte “un’emergenza costituzionale in materia d’informazione, perché potere mediatico e potere politico sono insieme come in nessun altro luogo del mondo”.

Nella maggior parte dei paesi moderni, quando una libertà di informazione si collega e si coniuga rispetto all’impresa come condizione per un suo e esercizio efficace, è inevitabile che soprattutto se questa impresa diventa una multinazionale, come per esempio anche un motore di ricerca in Internet, se legato a una multinazionale, assume un peso oligopolista o monopolista. La tendenza all’ oligopolio in questa materia è generale in quasi tutti i paesi ad economia di mercato avanzata. In Italia siamo partiti da una situazione in cui la televisione era un monopolio pubblico per arrivare ad una circostanza di monopolio privato, ossia il titolare della televisione, che scadeva praticamente nel controllo di una sola famiglia. La tendenza all’oligopolio è universale nei paesi a economia di mercato. La tendenza al monopolio è una degenerazione che si è verificata in Italia in determinati periodi e che naturalmente rappresenta il pericolo maggiore. Da questo punto di vista la situazione italiana è sempre stata considerata un laboratorio, in questo caso, preoccupante di quello che in seguito è accaduto in altri paesi, dove subentra sempre questo tipo di influenza sui media, anche se in modalità differenti. La situazione italiana presenta caratteri generali molto simili a quelli di altri paesi e con una esasperazione che deriva da un fatto nella non risoluzione di due problemi fondamentali la legge antitrust e la legge sul conflitto di interessi. Se non si risolvono questi due nodi, quella che appare come una fisiologia, la tendenza verso l’oligopolio, quando la libertà è esercitata da imprese di grandi dimensioni, diventa una patologia irreversibile.

• Quanto il problema del conflitto d’interessi e della libertà d’informazione è prioritario per il Centrosinistra?

La coalizione di centrosinistra è presente in tutti i livelli del governo, regionale, provinciale e comunale. Il problema è che a livello nazionale dobbiamo affrontare una legge elettorale che lascia due strade, o delle coalizioni ingovernabili e non governanti o coalizioni interpretate da partiti guida. In questo momento a livello nazionale stiamo gestendo una cattiva legge con un comportamento virtuoso, tramite partiti guida. Però naturalmente è una semplificazione pericolosa, soprattutto con una legge elettorale come quella attuale. Nel programma del partito democratico la legge sul conflitto di interessi è un tema che viene posto, più che sotto la voce informazione, sotto “economia”. Perché effettivamente il conflitto di interessi è una categoria a spettro ampio. La legge sul conflitto di interessi attiene ad una dimensione economica. Non si possono avere interessi economici rilevanti e gestire la cosa pubblica. Perché in maniera pressochè inevitabile subentra il conflitto. Quindi la legge tende a sostenere che colui che ha interessi al di sopra di un certo livello economico deve affidare le proprietà ad un amministratore che si comporta in maniera tale da rendere all’oscuro il proprietario degli interessi dalla gestione degli interessi stessi. Berlusconi ha sempre impedito che si facesse la legge antitrust vera, come l’Europa chiede di fare e come la corte costituzionale si aspetta. Quando parliamo di informazione, la legge specifica è quella antitrust. Quando parliamo di economia, prendiamo in considerazione la legge sul conflitto di interessi. Naturalmente nel caso italiano i due aspetti si sovrappongono perché il principale uomo politico, in questo momento dell’opposizione, si trova nella condizione di essere interessato a una legge antitrust a quella sul conflitto di interessi.

Laura Tussi – Innovatori Europei

NASCE LA RIVISTA DI INNOVATORI EUROPEI

Nasce la Rivista Mensile “Innovatori Europei”: ecco la RIVISTA NUMERO UNO

Sono passati due anni dalla nascita di questo progetto, che inizia dall’impegno politico di un gruppo di amici a Roma per poi crescere in tutta Italia ed in Europa e diventare, piano piano, un Movimento presente in 40 territori ed un giovane Think Tank .

Dopo questi due anni passati attraverso un processo di “distruzione creativa”, infatti, Innovatori Europei ora vuole dedicarsi principalmente a diventare un innovativo e giovane Think Tank, specializzato sui temi del Sapere e Innovazione, Energia ed Ambiente, Politiche Europee ed Euro-Mediterranee.

Questa rivista, che verrà distribuita in maniera gratuita, in un primo momento in formato digitale, rappresenta il primo passo verso la sistematizzazione della nostra Knowledge Base, e speriamo sia da stimolo per il miglioramento dei nostri lavori.

Il mio augurio è che Innovatori Europei cresca, diventando un punto di incontro in cui discutere, insieme, su quei temi nuovi, che da sempre mi/ci appassionano, e che spero pian piano appassioneranno i cittadini europei del nuovo millennio.

Vi aspettiamo in tanti, per collaborare alla rivista, ai Centri di Competenza, o alla crescita di Innovatori Europei a livello territoriale.

Grazie a tutti quelli che hanno creduto e credono a questo progetto nuovo, e a quelli che ci crederanno.

Londra, Martedì 18 Marzo, 2008 – Massimo Preziuso

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