Innovatori Europei

Significativamente Oltre

Auguri a Gianni Pittella, eletto nuovo capogruppo di Socialisti & Democratici

Oggi gli eurodeputati Socialisti e Democratici hanno eletto con larga maggioranza l’europarlamentare italiano Gianni Pittella nuovo Presidente del Gruppo S&D. Già Vice-Presidente del Parlamento, Pittella guiderà il secondo più grande gruppo politico del Parlamento Europeo, con 191 membri provenienti da tutti i 28 paesi dell’UE.

Dopo la sua elezione, il nuovo presidente del Gruppo S&D, Gianni Pittella, ha dichiarato:

“Sono orgoglioso di essere stato eletto presidente S&D. Questa è la prima volta che un italiano ricopre questo importante ruolo. Sarà una grande opportunità guidare questo forte gruppo politico progressista mentre iniziamo questa nuova legislatura.

“Ciò di cui abbiamo bisogno oggi è un programma coraggioso e ambizioso per l’Europa e per dare all’UE un ruolo di primo piano sulla scena mondiale. Dobbiamo superare gli squilibri tra l’immagine di un’UE gigante economico ma nano politico.

“L’Europa deve dare risposte concrete al grande malessere che così tanti cittadini europei oggi sentono. Se vogliamo avere successo a livello globale nei prossimi anni, dobbiamo investire in ricerca e sviluppo e dobbiamo promuovere un’economia competitiva e sostenibile basata su un sistema di meritocrazia.

“È tempo per l’Europa di tornare alle proprie radici e rilanciare l’approccio comunitario e solidale.

Dobbiamo avere il coraggio di superare i nostri egoismi e lavorare insieme. Solo cooperando saremo in grado di affrontare problemi urgenti come le recenti tragedie dell’immigrazione accadute a Lampedusa e altrove. Dobbiamo essere pronti a rafforzare la solidarietà tra i diversi stati membri dell’UE.

“L’Europa deve essere dinamica e concentrarsi sui problemi comuni dei propri cittadini. Perché questo avvenga, dobbiamo assicurare che il Patto di stabilità e di crescita non sia applicato come un dogma intoccabile, ma come uno strumento flessibile per promuovere – nel rispetto dei Trattati – lo sviluppo, la crescita e l’occupazione.

“Solo agendo insieme possiamo essere forti e fare sentire la nostra voce nel campo della cooperazione economica, finanziaria, nelle politiche d’asilo e immigrazione o ambientali”.

Il Gruppo S&D accoglie nel Bureau il nuovo Vice-Presidente Knut Fleckenstein.

Con l’elezione del nuovo presidente del Gruppo S&D, il Gruppo ha anche eletto il sostituto di Gianni Pittella come Vice-Presidente S&D.

Il nuovo Vice-Presidente, che entrerà a far parte del Bureau, è l’eurodeputato tedesco Knut Fleckenstein.

Il Bureau S&D è composto da 11 membri con un Presidente, 9 Vice-Presidenti e il Tesoriere.

Pittella: “Aperto uno spiraglio, allarghiamolo: dai principi si passi a scelte concrete”

” E soprattutto ci sarà maggiore elasticità per le risorse destinate alle infrastrutture. Si pensi solo a quanto può valere dal punto di vista della crescita ad esempio cablare tutto il mezzogiorno dove ora le autostrade sono più necessarie del pane.”
 
Intervista a Gianni Pittella – L’Unità
 
«S`è aperta una porta, adesso infiliamoci dentro e allarghiamo lo spazio». Gianni Pittella, presidente ad interim del Parlamento europeo (in attesa che martedì Strasburgo elegga il socialista Martin Schulz) usa questa metafora per spiegare che dal Consiglio europeo sono arrivati segnali importanti, e che adesso toccherà alla nuova legislatura europea che inizia questa settimana in concomitanza con l`avvio del semestre italiano di presidenza della Ue, non farli cadere nel vuoto. Pittella vede due linee di intervento. Quella economica per estendere al massimo il «miglior uso della flessibilità»spostando sulla crescita e la creazione di occupazione le priorità europee. E quella politica per aumentare il tasso di democraticità delle decisioni europee e ridurre la distanza fra cittadini e Ue. Partiamo da qui. 
 
Onorevole Pittella, quindi è una buona scelta quella dei capi di Stato e di governo di indicare Juncker, cioè del candidato più votato alle elezioni del 25 maggio, alla presidenza della Commissione? 
 
«Certamente c`è stata una svolta perché finalmente si dà voce e si rispetta la volontà dei cittadini. I governi hanno compreso che la scelta del presidente della Commissione non poteva non tener conto dell`esito del voto. Sì, è una decisione che ha una grande rilevanza. Forse addirittura storica per la Ue». 
 
Non esagera? 
 
«No, perché è un passo oggettivo verso una maggiore democrazia che ci consentirà di farne altri in questa legislatura». 
 
Quali? 
 
«Penso in particolare nel riconoscere il ruolo del parlamento europeo, cioè dei rappresentanti eletti dai cittadini, in tutte le decisioni di politica economica e finanziaria. Non è più possibile che scelte che incidono così a fondo nella vita delle persone possano essere prese dai governi bypassando il parlamento e non coinvolgendo gli eletti dai cittadini. Parlamentarizzare le scelte economico-finanziarie è democrazia» .
 
Il Consiglio europeo ha promesso anche maggiore flessibilità nei conti. È un passo in avanti anche questo? 
 
«Sì. Non c`è più l`arroccamento sul concetto di austerità e rigore a cui s`è accompagnata la comune consapevolezza, che prima non era così diffusa, che senza misure per la crescita e per l`occupazione non si risanano nemmeno i conti pubblici e si producono effetti negativi su tutta l`economia che penalizzano milioni di europei». 
 
Ma perché non dovrebbe essere solo una svolta lessicale? 
 
«Perché dopo le elezioni europee s`è accresciuto il ruolo del parlamento e del governo italiano. Per usare una sua battuta: Renzi sta cambiando verso anche al percorso europeo». 
 
Cosa fare ora per non lasciare quelle parole sulla carta delle buone intenzioni? 
 
«Far tradurre un principio in misure concrete. Quindi per me “miglior uso della flessibilità” significa che gli Stati membri dell`Unione che fanno riforme, risanano i conti, ammodernano le proprie istituzioni hanno diritto a una maggiore libertà negli investimenti sui settori strategici per lo sviluppo». 
 
Qualche esempio? 
 
«I governi virtuosi dovranno avere la possibilità di investire sulla ricerca, l`istruzione. Potranno pagare i debiti della pubblica amministrazione alle imprese che ora sono con l`acqua alla gola, soprattutto le pmi, e che con quell`ossigeno possono re-investire e creare nuovi posti di lavoro. Potranno avere più spazio sui cofinanziamenti ai fondi strutturali europei. E soprattutto ci sarà maggiore elasticità per le risorse destinate alle infrastrutture. Si pensi solo a quanto può valere dal punto di vista della crescita ad esempio cablare tutto il mezzogiorno dove ora le autostrade sono più necessarie del pane. Insomma ora spetterà alla concertazione fra governi, commissione e parlamento europeo indicare i punti di concreta attuazione di quel principio». 
 
Però l`Italia dovrà fare le riforme. 
 
«È un processo già avviato dal governo italiano, della cui serietà mi pare si siano accorti tutti, perfino la signora Merkel».
 
Non teme che gli ostacoli Renzi li troverà in casa propria? 
 
«Per il ruolo istituzionale che ricopro non voglio esprimere opinioni che possano essere interpretate come fuori dai miei limiti, posso però auspicare che la strada riformatrice del governo italiano sia libera da ogni ostacolo. Del resto questo è quello che hanno chiesto gli italiani». 
 
In che senso? 
 
«Il voto ha dimostrato che c`è un largo apprezzamento per il disegno riformatore di Renzi. Certo quando si cambiano le cose le resistenze si trovano sempre, ma quel percorso ha avuto una benedizione eclatante dagli elettori di cui si sono resi conto anche a livello europeo. Gli 11 milioni di voti del Pd hanno contribuito a salvare il fronte europeista. Un effetto, le assicuro, che non è passato inosservato in Europa e nel Pse dove ho constatato come tutti i leader riconoscano il ruolo e il contributo del Pd e di Renzi». 
 
Quindi è stata indovinata anche la scelta di portare subito il Pd nel Pse? 
 
«Decisiva direi. Renzi e l`Italia non avrebbero potuto fare quella battaglia al Consiglio europeo in maniera isolata. Avere alle spalle la famiglia del socialismo europeo ha pesato e molto».
 
Fonte: L’Unità

Proposta per il Semestre Europeo a guida italiana: Un Osservatorio per la Logistica e le Infrastrutture Mediterranee nel Mezzogiorno italiano

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Logistica e Infrastrutture. Il ruolo del Mezzogiorno e il suo contributo all’economia del Paese

Convegno 21 giugno 2014, Sede Nazionale Partito Democratico

   Una proposta per il Semestre Europeo a guida italiana

Un Osservatorio per la Logistica e le Infrastrutture Mediterranee nel Mezzogiorno italiano.

E’ ampiamente dimostrato che la Logistica e le Infrastrutture a essa connesse hanno rappresentato per alcuni Paesi europei un formidabile strumento di difesa contro la crisi economica che ha colpito il mondo.

Chi è stato in grado di captare rilevanti percentuali dei flussi mercantili mediterranei ha potuto godere dei benefici concessi dalle consistenti quote di valore aggiunto derivanti dal trasferimento dei beni dai luoghi di produzione ai consumatori finali, nonché della possibilità di operare su materie prime e semilavorati provenienti da Paesi extraeuropei, accrescendo così la competitività della sua industria di trasformazione.

La rivoluzione trasportistica basata sulla creazione della Rete Ferroviaria Transeuropea, così come auspicato dall’Ue, offre l’ulteriore possibilità di stimolare la crescita sociale ed economica dei territori attraversati dai grandi assi di trasporto. 

Nei prossimi decenni, l’Africa sarà sempre più considerata come un grande mercato in espansione, con tassi di crescita multipli rispetto a quelli europei. Ad essa guardano con rinnovato interesse i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo da Nord e da Est, pronti a utilizzare a proprio vantaggio i ritardi della Nazione che, geograficamente e storicamente, ha per millenni rivestito un ruolo baricentrico nell’interscambio commerciale mediterraneo, l’Italia.

Il nostro Paese si trova oggi di fronte a un bivio:

  • adeguare la propria rete trasportistica alle strategie del mercato globale facendo del suo Sud il principale driver di sviluppo commerciale europeo;
  • proseguire nell’attuale politica di rigore e marginalizzazione del Mezzogiorno, con il rischio di accentuare prevedibili tensioni sociali e politiche.

Una Politica che decida di imboccare la prima strada deve farlo con convinzione, chiarezza di obiettivi e in conformità a considerazioni metodologiche indiscutibili. Ciò si traduce nell’attivare una forte competizione con altri Paesi europei all’interno di un settore in rapida crescita, come quello della Logistica, e nel ricercare nuove e solide alleanze con chi mostra di volere accrescere il proprio peso nella gestione dei grandi flussi commerciali internazionali.

Il movimento associativo Innovatori europei, da sempre attento osservatore dei grandi fenomeni indotti dalla globalizzazione e delle sue conseguenze economiche, ha organizzato il Convegno del 21 Giugno scorso presso la sede nazionale del Partito Democratico al fine di raccogliere attorno a sé le tante voci del mondo scientifico italiano convinte dell’urgenza di avviare un epocale programma di sviluppo fondato sulle evidenze precedentemente accennate.

Un Governo che vuole realmente cambiare l’Italia non può non affrontare con determinazione questo audace viaggio verso il futuro, mostrando all’intero Paese di considerare il Mezzogiorno non più come l’inerte beneficiario di provvidenze fondate su criteri clientelari, ma come parte integrante del territorio nazionale, organica allo sviluppo di una nuova Italia.

La possibilità di porre fine a questa lunga fase di stagnazione dell’economia italiana, affrontando nel contempo con decisione il secolare tema della Questione Meridionale, rappresenta un’occasione irripetibile nella storia dell’Italia.

Né il reperimento delle risorse economiche e delle conoscenze tecniche e scientifiche indispensabili ad avviare questo grande progetto rappresenta un ostacolo insormontabile, come è stato dimostrato durante il Convegno.

La Logistica può rappresentare per l’Italia quello che il petrolio è stato ed è ancora per i Paesi arabi.

L’obiettivo principale resta quello di rendere vincente l’intero Paese, non di dare solo qualche chance in più solo ad una sua parte, per quanto importante possa considerarsi. Aspettiamo il potenziamento dell’Arco Ligure e del Veneto-Friulano consapevoli  che ciò, da solo, non potrà apportare una cambiamento radicale dei flussi mercantili  del Mediterraneo. Né una diversificazione dei ruoli degli scali italiani – a Nord i gateway e a Sud il transhipment – rappresenta una soluzione accettabile: il transhipment europeo non è in grado di competere alla pari con i porti africani, per ovvii motivi di costi ed economia.

A tal fine gli Innovatori Europei, movimento unitario che riunisce organizzazioni rappresentative nei settori interessati, si propongono quale collettore delle grandi risorse tecnico-scientifiche del Paese, al fine di coordinare un istituendo Osservatorio per la Logistica e le Infrastrutture Mediterranee in grado di approfondire e dettagliare – secondo le precise indicazioni del Governo – gli argomenti emersi in quella manifestazione.

Si propone dunque al Presidente del Consiglio Matteo Renzi di inserire tale iniziativa nell’agenda del semestre europeo a guida italiana. La svolta europea che le forze politiche italiane più responsabili auspicano è subordinata alla individuazione per il nostro Paese di un ruolo da protagonista. Solo così l’Italia si potrà proporre quale forza progressista e visionaria capace di riattivare ripresa, occupazione, opportunità, competenze, tecnologie in una nuova era della conoscenza.

Roma, 28 giugno 2014

Gli Innovatori Europei

Allegato: Osservatorio Logistica e Infrastrutture Mediterranee (PDF)

30 Giugno Seminario “Dall’Expo ai Territori” – Seminar “From the Expo to our territories”

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Gli Innovatori Europei La invitano a partecipare al Seminario conoscitivo del progetto “Dall’Expo ai territori”, che supportano quale driver di sviluppo competitivo dei territori italiani “verso la Smart Nation”.Se è interessata/o all’iniziativa, La preghiamo di rispondere via email entro il 29 giugno.Seminario, 30 giugno 2014, ore 17.00 – 18.30, Roma, Spazio Europa, Via IV Novembre 149

Gli Innovatori Europei incontrano “Dall’Expo ai territori”

Si svolgerà il 30 giugno presso la sede italiana del Parlamento Europeo a Roma il seminario tecnico “L’Expo dei Territori”, dedicato ad approfondire le diverse opportunità di partecipazione all’Expo 2015, il ruolo e le iniziative delle amministrazioni locali e illustrare le risorse finanziarie che le amministrazioni centrali, le Regioni e i Comuni intendono destinare al percorso di avvicinamento e alla promozione del territorio.

Ai lavori, coordinati da Massimo Preziuso (Innovatori Europei), parteciperanno esperti, ricercatori ed innovatori aderenti al think tank.

Il rappresentante dell’Ufficio di Staff del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio illustrerà il progetto “Dall’Expo ai territori”, finalizzato alla promozione di azioni ed iniziative – nazionali e regionali – mirate alla valorizzazione delle dotazioni turistiche, culturali, delle filiere agroindustriali e delle eccellenze alimentari diffuse su tutto il territorio nazionale.

A seguire gli Innovatori Europei presenti, rappresentativi di importanti realtà associative ed istituzionali, proporranno idee e progetti per accrescere le potenzialità del progetto e le sue ricadute sul territorio in termini di immagine, economia e occupazione.

Per iscriversi e partecipare all’evento: infoinnovatorieuropei@gmail.com o Pagina Facebook

Sul Sito del Partito Democratico: Logistica e Infrastrutture. Il ruolo del Mezzogiorno e il suo contributo all’economia del Paese

pd

Comunicato Stampa pubblicato sul Sito del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti del Partito Democratico

Il Movimento Innovatori Europei lancia una iniziativa per la creazione nel Mezzogiorno di un Osservatorio Logistica e Infrastrutture Euro-Mediterranee

Il 21 giugno si è svolta, nella sede del Partito Democratico, l’iniziativa di Innovatori Europei dal titolo ”Logistica e Infrastrutture. Il ruolo del Mezzogiorno e il suo contributo all’economia del Paese“. Tema dell’incontro il ruolo che la Logistica dei Trasporti, e le Infrastrutture a essa collegate, possono svolgere per il rilancio dell’economia, in particolare riconsegnando al Mezzogiorno la sua plurisecolare funzione di collegamento col Mediterraneo, che la stessa Unione europea ancora oggi gli riconosce.

L’introduzione al convegno è stata di Massimo Preziuso, fondatore degli Innovatori Europei. Nel corso dell’iniziativa sono state esposte le ragioni tecnico – economiche e manageriali in base alle quali l’Italia può trovare il suo spazio nella competizione per i flussi mercantili intercontinentali. La Logistica può, a nostro parere, rappresentare per l’Italia ciò che è stato e continua a essere il petrolio per i Paesi arabi, a patto che i partiti italiani collaborino lealmente al progetto di cambiamento che il Governo sta iniziando ad attuare.

A fine lavori si è prodotto un documento, con annessa proposta, per la creazione nel Mezzogiorno dell’Osservatorio Logistica e Infrastrutture Euro-Mediterranee. La pubblicazione di questo documento resocontato sarà consegnata nei prossimi giorni al Partito Democratico, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e alle istituzioni di Governo con l’invito a inserirlo nell’agenda del Semestre Europeo a guida italiana.

Dal Nazareno: noi Innovatori Europei consegniamo la creazione nel Mezzogiorno dell’ Osservatorio Logistica e Infrastrutture Euro-Mediterranee al Partito Democratico e al Governo

convegno romaconvegno 21 giugno

Comunicato Stampa

Il Movimento Innovatori Europei dal Nazareno lancia una iniziativa sulla creazione nel Mezzogiorno di un Osservatorio Logistica e Infrastrutture Euro-Mediterranee affidando questo percorso al Partito Democratico e al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in qualità di guida italiana per il Semestre Europeo.

Il 21 giugno, al Nazareno, in una sala affollata si è svolta l’iniziativa di Innovatori Europei dal titolo “Logistica e Infrastrutture. Il ruolo del Mezzogiorno e il suo contributo all’economia del Paese“. Personalità provenienti da ogni parte d’Italia hanno discusso per l’arco dell’intera giornata sul ruolo che la Logistica dei Trasporti e le indispensabili Infrastrutture a essa strettamente collegate debbono assolvere allo scopo di rilanciare con forza l’economia del Paese, riconsegnando al Mezzogiorno la sua plurisecolare funzione di collegamento col Mediterraneo che la stessa Unione europea gli attribuisce ancor oggi.

Il Convegno si è articolato in due sessioni complementari. Dopo l’introduzione al convegno dell’ing. Massimo Preziuso, fondatore degli Innovatori Europei, e i messaggi di pieno supporto del Partito Democratico e delle istituzioni, un auditorio di grande qualità ha potuto seguire le ragioni tecnico – economiche e manageriali  in base alle quali l’Italia può e deve trovare il suo spazio nella competizione volta ad assicurarsi una fetta dei flussi mercantili intercontinentali. Ed è così tornato in campo l’aspetto politico del problema: è vero, la Logistica può rappresentare per l’Italia ciò che è stato e continua a essere il petrolio per i Paesi arabi a patto che i partiti italiani collaborino lealmente alla riuscita del progetto di cambiare l’Italia che il Governo sta iniziando ad attuare.  

A fine lavori si è prodotto un documento con annessa proposta, condivisa da tutti i presenti, per la creazione nel Mezzogiorno dell’Osservatorio Logistica e Infrastrutture Euro-Mediterranee. La pubblicazione di questo documento resocontato sarà consegnata nei prossimi giorni al Partito Democratico, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e alle istituzioni di Governo con l’invito a disporre che sia inserito nell’agenda del Semestre Europeo a guida italiana. L’Osservatorio già in partenza vede la partecipazione di personalità provenienti dal mondo della accademia, delle organizzazioni sindacali italiane, imprenditoriali. Noi Innovatori Europei, protagonisti da anni del desiderio di cambiamento del Paese, essendoci accreditati nei fatti come luogo di incontro ed innovazione tra mondi come la Tecnica, la Ricerca accademica e la Politica chiediamo al Partito Democratico che in qualità di interprete di un governo forte e rinnovatore apra le sue porte alla società delle Idee per efficientare e risolvere questioni annose con il contributo di tante e tanti.

21 giugno, Roma – Logistica e Infrastrutture. Il ruolo del Mezzogiorno e il suo contributo all’economia del Paese

 

 Brochure finale

Potete visionare la Brochure e la Locandina del convegno. 

Link al messaggio del Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Matteo Renzi

Link al messaggio del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, On. Graziano Delrio

Link al messaggio del Vice Segretario del Partito Democratico, On. Lorenzo Guerini

Link al messaggio del Presidente del Parlamento Europeo, On. Gianni Pittella

Link al Video Messaggio di saluti del Capogruppo alla Camera dei Deputati del PD, On. Roberto Speranza

Link al Video messaggio del Prof. Alfonso Celotto

Link al messaggio del consigliere regionale della Basilicata, Mario Polese

 

Messaggio del Presidente del Parlamento Europeo On. Gianni Pittella – Convegno 21 Giugno a Roma su “Logistica e Infrastrutture. Il ruolo del Mezzogiorno e il suo contributo all’economia del Paese”

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Gianni PITTELLA Acting President of the European Parliament    
Bruxelles 20giugno 2014   

Care amiche e cari amici,  Sono davvero dispiaciuto di non poter partecipare a questa importante iniziativa che vede coinvolti diversi attori della nostra società. Vorrei innanzi tutto ringraziare gli Innovatori Europei e in particolare il Presidente e caro amico Massimo Preziuso per l’invito rivoltomi. Vorrei estendere i miei saluti a tutti i partecipanti e alle autorità presenti.

Per sviluppare in maniera equilibrata questa importante area del Paese, il cui ruolo attivo è decisivo per il rilancio dell’intera Italia nel contesto europeo ed internazionale sarà necessario definire un quadro strategico definito e vincolante, di compartecipazione dei vari livelli istituzionali e dei grandi enti proprietari o gestori di reti di trasporto e di connessione. Concentrare gli interventi deve essere un obiettivo comune, così come costruire le condizioni affinché i tempi di realizzazione degli interventi siano rispettati. Eccessiva frammentazione degli interventi e dilatazione spropositata dei tempi di progettazione e realizzazione sono i problemi su cui concentrare l’attenzione rispetto alle infrastrutture. Compito di una classe dirigente politica responsabile deve essere condividere in maniera chiara le strategie infrastrutturali nel rispetto dei diritti delle popolazioni locali. E per la realizzazione bisogna essere netti: investiamo la metà delle risorse europee sulla logistica e le reti infrastrutturali per utilizzarle e conseguire un risultato purché sia utile. Un altro tema fondamentale per il Mezzogiorno è il Mediterraneo, quale sua area vocazionale di riferimento. Il Mezzogiorno può aspirare ad essere la piattaforma logistica del Mediterraneo mettendo in campo un approccio unitario e coordinato, di “politica estera” ed “europea”. Il ruolo del Mezzogiorno nel Mediterraneo non può essere giocato in maniera episodica o attraverso iniziative di singole istituzioni regionali o locali. Il ruolo dell’Italia, e del Mezzogiorno, nel partenariato euro Mediterraneo per cogliere pienamente le opportunità che potranno derivare dai rapporti con la sponda sud, deve essere di primo piano.  
Il ruolo delle città quali elementi di traino dello sviluppo e luoghi di innovazione nei servizi alle persone e alla imprese à fondamentale. Oggi le grandi città meridionali sono sottoposte ad un carico enorme che crea sacche sempre più grandi di disagio sociale, e non sono supportate da una rete di città medie con elevati livelli di qualità della vita. I grandi centri urbani devono trasformarsi nei luoghi in grado favorire una diffusione di servizi collettivi efficienti ed accrescere il ruolo internazionale delle aree metropolitane meridionali nel perimetro delle Smart cities e con il riferimento preciso al loro ruolo nel quadro strategico di politica estera nazionale ed europea nell’area mediterranea. In questo quadro, l’agenda urbana come opzione strategica all’interno degli indirizzi per la programmazione 2014-2020 della politica di coesione necessita di una chiara collocazione del sistema urbano meridionale in uno scenario di medio-lungo termine che è nazionale ed europeo. 
In conclusione, dalla crisi del modello di sviluppo di matrice neo-liberista, alla crescita delle disuguaglianze su scala planetaria, all’inquinamento del pianeta, la sfida del Mezzogiorno si gioca non nella rincorsa a modelli che hanno funzionato altrove, ma sulla capacità di valorizzazione dei beni comuni e dei beni collettivi peculiari della sua storia e del suo territorio all’interno di un quadro di regole e valori condiviso a scala nazionale ed europea, che costituiscono oggi un riferimento fondamentale per sperimentare anche un nuovo paradigma dello sviluppo sociale ed economico. In ultima analisi la questione meridionale è questione nazionale. Lo sviluppo del Mezzogiorno non è e non  può essere in contrapposizione alla questione settentrionale, o un percorso di crescita inquadrato essenzialmente in una convergenza dei livelli di reddito, ma uno degli elementi centrali per il funzionamento complessivo del suo territorio e dell’intero Paese. 
Buon lavoro.     
                                                                                                                                                                                         Gianni Pittella

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