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L’ultima chiamata (a PD e M5S) per la nascita di un Movimento Democratico
di Massimo Preziuso
Come immaginabile, l’esperimento di governo tra Movimento Cinque Stelle e Lega Salvini è andato a naufragare. Il carismatico capitano leghista ne esce male, dopo essersi incartato nelle ore successive al lancio della crisi. E i sondaggi dicono già di una Lega che comincia a sgonfiarsi da una bolla mediatica, costruita attorno a davvero poche iniziative politiche innovative e meritevoli.
Allo stesso tempo, i Cinque Stelle e il PD si trovano davanti all’ultima chiamata per la nascita di una più naturale alleanza di governo, il cui potenziale è descrivibile nella sintesi tra la carica innovativa propria di un movimento dotato di processi decisionali poco strutturati e opachi, con la solidità organizzativa di un partito che da sempre intercetta troppo lentamente la forte domanda di cambiamento degli italiani.
Un governo che può avere davvero tanto senso, come già nel 2013, ma solo se diventa la scusa per costruire quel Movimento Democratico, Europeista, ambientalista e dell’innovazione sostenibile, che rimane la vera occasione per dare nuova linfa al Paese e riportarlo ad una nuova centralità in Europa e nel Mondo.
Transitioning from the MDGs to the SDGs: need of a focussed industrial strategy
A brief video explaining the meaning of 2030 Sustainable Development Goals (SDG). In our vision, SDG represent the objectives of a smart, inclusive and sustainable industrial strategy for developed countries. For European Union a unique opportunity to define a new long – term cultural, industrial and political leadership. Time for action is now.
Italia 2018: gli Innovatori Europei nella “Terza Repubblica”
Torniamo “live” dopo un paio di mesi, a causa di un brutto attacco informatico.
Anche se era già da gennaio scorso e il mio post su La brevissima campagna elettorale e l’importanza di progetti, programmi e visioni politiche che ci eravamo fermati, dopo aver verificato che niente di quello che auspicavamo era successo. Abbiamo così approfittato per una pausa di riflessione abbastanza lunga. Ci risvegliamo in questo maggio 2018, in un’Italia evidentemente cambiata, all’alba di una possibile e auspicabile Terza Repubblica.
Il Partito Democratico – per cui ci siamo spesi per un decennio almeno, fino alla triste esperienza della Commissione nazionale sulla Forma Partito (2014 – 2016), in cui provammo a portare le nostre idee sulla necessità di un Dipartimento Progetti e di un “filiera progettuale” (idea condivisa con il forte Fabrizio Barca, che ha coniato il termine) – si è resettato a marzo. E, cosa incredibile, continua a testare minimi assoluti, con una leadership ormai annullata, che continua a pretendere protagonismo assoluto.
Siamo nell’Italia del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord. E in questo week end potrebbe nascere un governo, abbastanza strano e originale (per le differenze di elettorato e di programmi), tra i due protagonisti della scena politica italiana. Un tentativo rischioso, che però è giusto tentare di avviare, per provare poi a rompere gli schemi, in Italia ed in Europa. In ogni caso, speriamo davvero che tutti gli altri Partiti, a cominciare dal PD, colgano questa crisi / opportunità per riformarsi e cambiare drammaticamente.
Tornando a noi, Innovatori Europei ha lavorato per più di un decennio per provare a portare un contributo di riforma e di innovazione al sistema politico italiano ed europeo.
In alcuni casi il cambiamento è poi arrivato, in molti altri no. Soprattutto, questo ci rammarica, dieci anni dopo non vediamo alcuna sostanziale innovazione nella forma organizzativa e nella modalità di selezione di classe dirigente politica.
Unico esempio che abbiamo visto all’opera è quello di M5S, con le prime forme di E Democracy. Il Movimento ha così dato opportunità a tantissimi comuni cittadini di provare a cimentarsi nella Politica, senza intermediazioni, anche se ha così prodotto una classe dirigente di qualità a volte non eccezionale.
Negli ultimi anni, la nostra iniziativa da indipendenti si è connotata sempre meno in termini di partecipazione alle elezioni (come abbiamo fatto nel passato in varie realtà, supportando nostri candidati) e sempre più nello sviluppo di progetti complessi, regionali e nazionali. Ed è’ su questa linea che vogliamo continuare. Perché fin dai tempi dell’impegno nelle Associazioni per il Partito Democratico (2006-7) crediamo che una seria progettualità sviluppata in maniera libera da appartenenze sia la principale motrice del cambiamento innovativo.
Continuiamo altresì a sperare nella nascita dei Dipartimenti Progetto in tutte le organizzazioni politiche, che diano il via a quella “cultura di progetto”, che in tanti della mia generazione hanno studiato sui libri, che tarda fortemente ad arrivare nel Paese.
Vogliamo prima di tutto indagare meglio sugli impatti (culturali, economici e politici) delle innovazioni tecnologiche sullo sviluppo sostenibile delle società moderne. Anche perché, fin dal 2009 (quando ci rivolgemmo al candidato segretario del PD Pierluigi Bersani, che nel 2013 avrebbe voluto realizzarlo al governo ), continuiamo a sperare nella nascita di un Ministero per lo Sviluppo Sostenibile che divenga protagonista di una nuova fase di sviluppo per il Paese.
In questa nuova fase contiamo sicuramente sul supporto delle centinaia di Innovatori Europei presenti in tutta Italia e all’Estero, ma speriamo anche nell’apporto di nuove competenze e talenti. Per costruire nuovi progetti e benessere condiviso, in collaborazione con organizzazioni politiche ed istituzioni. Vi aspettiamo.
Falcon Heavy: start of the space colonization era
The launch of Falcon Heavy equals the start of the space colonization era. A fantastic moment for humanity. Congratulations to Elon Musk for the strongest innovation of our time.
La brevissima campagna elettorale e l’importanza di progetti, programmi e visioni politiche
di Massimo Preziuso
Dalla settimana prossima, con la presentazione delle liste elettorali, comincia una rapidissima e, si spera, appassionante campagna elettorale per le elezioni di Marzo.
Una occasione storica per ridare progetti, programmi e visioni politiche chiare ad un Paese che ha fame di partecipazione e speranze condivise.
La partenza non è delle migliori, anzi.
Sia per una selezione delle candidature che – tranne il caso (comunque non brillante) delle parlamentarie online del Movimento Cinque Stelle – è tornata (ma forse non si era mai troppo allontanata) nelle stanze delle segreterie dei partiti politici, che partoriranno liste piene di “fedelissimi” a discapito della qualità e dell’indipendenza di azione dei parlamentari, che per un dibattito oggi più centrato sulle “fake news” o la “querelle” quotidiana su una gaffe del politico di turno, che sulla necessaria costruzione di un ricco futuro per l’Italia, attraverso la partecipata discussione su programmi e idee solide e innovative.
Si spera davvero che, tra qualche giorno, si entri dunque in una fase totalmente nuova.
Queste elezioni sono – forse più che mai – cruciali per il Bel Paese, per vari motivi.
Con una ripresa trainata in questi anni da una crescita internazionale, oggi sostenuta, ma comunque vulnerabile su vari fronti, e supportata, in maniera forse eccessiva, dalla politica monetaria della BCE di Mario Draghi, che prima o poi servirà il conto proprio a noi, l’Italia non potrà vivere di rendite alcune, ma dovrà focalizzarsi su grandi progetti e riforme di medio – lungo periodo.
Sarà fondamentale, dunque, puntare su:
- Un nuovo protagonismo italiano tra Europa e Mediterraneo, che metta al centro il nostro Mezzogiorno, oggi visto a Brussels quale punto dolente ma, allo stesso tempo, potenziale protagonista di un futuro prospero per tutta Europa, lavorando da subito ad un piano speciale per lo sviluppo sostenibile (come da noi IE suggerito al PD e non solo) dell’area.
- Una politica lungimirante, “win – win”, per lo sviluppo sostenibile del continente Africano, oggi visto come esportatore di umanità sofferente (che l’Europa non riesce realmente ad aiutare, rischiando anzi di venirne sopraffatta), ma in realtà naturale centro di sviluppo Mondiale dei prossimi decenni.
- Un aggressivo piano di investimenti per la ricerca e l’istruzione, perché oggi larga parte del Paese è ancora evidentemente non attrezzata a “competere” con l’accelerazione esponenziale dell’economia digitale di questo decennio e dei prossimi.
- Una rivoluzione della Forma dei Partiti Politici e delle Istituzioni attorno alla centralità del Progetto, quale luogo di aggregazione di competenze, visioni, luoghi e sensibilità diverse per il raggiungimento di sviluppo sostenibile.
E’ quindi attorno alla Sostenibilità dello Sviluppo che si gioca la partita dei prossimi decenni. Sostenibilità che non è più solamente ambientale, ma anche sociale e tecnologica.
L’impatto della automazione tecnologica con l’evoluzione della intelligenza artificiale che, prima o poi, competerà anche sul piano delle emozioni con l’individuo, richiede uno sforzo sistemico su questo tema, per evitare le drastiche conseguenze di una lunga “jobless economy and society”.
Dopo alcuni anni, quasi dieci (era infatti il 2009 quando, per la prima volta lo proponemmo a Pierluigi Bersani candidato segretario del PD), tocca dunque tornare sulla importanza della costituzione di quel Ministero per lo Sviluppo Sostenibile (che metta oggi insieme Ambiente, Sviluppo Economico e Innovazione Tecnologica) che traini il Paese verso un futuro ricco di opportunità soprattutto per l’Italia, proprio perché oggi è al centro di tantissima complessità e rischi.
G7 sulle Pari Opportunità, conferenza stampa conclusiva
2009 -> 2016 -> 2017: Un Ministero per lo Sviluppo Sostenibile e il PD diventi il Partito dei Progetti o non reggeremo la modernità
di Massimo Preziuso
Si ha una strana sensazione quando si scopre di aver visto giusto negli anni ma di non essere stati ascoltati. E’ quello che ci capita in questi giorni in cui il nostro Belpaese soffre pesantemente, per ragioni di inefficacia ed inefficienza politica, l’adattamento ad un clima ormai drammaticamente e profondamente cambiato.
Ebbene, nel 2009 il nostro Comitato Green Economy and Society della Mozione Bersani presentò una proposta di istituzione del MISS – Ministero per lo Sviluppo Sostenibile che anticipasse e provasse a reagire ai forti problemi che il cambiamento climatico stava per portare ai nostri territori e al nostro sistema economico. Nessuno ci ascoltò e il Paese perse una occasione enorme di porsi da leader in un continente protagonista sul tema su questi temi di frontiera culturale, tecnologica ed economica.
Nel 2016 tornammo a scrivere al Partito Democratico e al Governo Renzi chiedendo una riflessione attenta sul tema ambientale e di sviluppo sostenibile del Paese (con la istituzione del solito MISS, per fusione tra Ministero dello Sviluppo Economico e quello dell’Ambiente) e sulla necessità di una nuova Forma Partito (di cui discutemmo nella apposita Commissione nazionale) che si incentrasse sui “Progetti per il Paese” (con la istituzione di un “Dipartimento Progetti” e della “Filiera Progettuale” proposta da Fabrizio Barca) per provare a riavvicinare la periferia del Paese al suo centro tramite idee e iniziative concrete. Ed evitare un ulteriore distacco elettorale a pochi mesi dalle amministrative che poi, come ipotizzato, si tradussero in una sconfitta netta.
E’ passato un altro anno da allora, in cui il PD ha pure perso il Referendum Costituzionale (a mio avviso anche per ragioni di organizzazione) e le ultime amministrative di quest’anno.
E, soprattutto, il Paese ha dimostrato a tutto il Mondo la propria fragilità geografica fino alla severa siccità delle ultime settimane, che andrà sicuramente a peggiorare ad Agosto.
E allora lo chiediamo per la terza volta:
si abbia il coraggio di porre il tema dello Sviluppo Sostenibile di un Paese così delicato al centro delle riforme governative. Il presidente Gentiloni dia il via al MISS – Ministero per lo Sviluppo Sostenibile, mettendo insieme Sviluppo Economico e Ambiente per costruire il futuro del Paese .
E il PD abbia la voglia di diventare finalmente il “Partito dei Progetti” utilizzando la naturale matrice delle competenze composta dai nuovi Dipartimenti (verticali) e la Segreteria (orizzontale) nazionali per sviluppare iniziative di cambiamento con il supporto di un forte luogo di elaborazione di proposte innovative diffuse nei territori. Il neonato gruppo “Italia 2020” (composto da Maria Elena Boschi, Sergio Chiamparino, Graziano Delrio, Michele Emiliano, Tommaso Nannicini, Andrea Orlando) che organizzerà la Conferenza Programmatica di Ottobre dovrebbe operare in questa direzione.
Speriamo che qualcosa accada presto o il Paese e il Partito Democratico non riusciranno a gestire la complessità di questa modernità che ci accelera contro.
Convegno 10 luglio, Talent Garden, Milano : Quale politica economica per l’Europa?
Europa XXI secolo e Tortuga sono liete di invitarvi all’incontro:
Quale politica economica per l’Europa?
10 luglio 2017 – 18:30-20* Talent Garden Calabiana Via Arcivescovo Calabiana 6, Milano
Programma
Presentazione di “Europe’s Political Spring: Fixing the Eurozone and Beyond” (a cura di Agnès Bénassy-Quéré e Francesco Giavazzi, con un capitolo di Guido Tabellini)
Introduzione a cura del Gruppo Tortuga
Ne discutono: Francesco Giavazzi Tommaso Nannicini Guido Tabellini Irene Tinagli
Modera: Francesco Cancellato (Direttore Linkiesta)
* L’evento sarà l’occasione per presentare al pubblico l’associazione Europa XXI secolo. Trattandosi di una associazione non solo europeista ma anche europea, la discussione inizierà alle 18:30 in punto come da invito. Seguirà rinfresco.
#terrazzaPD con Maria Elena Boschi, Andrea Riccardi, Virginio Merola e Ciro Buonajuto
Aggressione ieri a Frosinone alla nostra Giuseppina Bonaviri, unica candidata Donna Sindaca della città – Firma l’appello
Rimaniamo senza parole.
Ieri, in pieno giorno, Giuseppina Bonaviri è stata aggredita durante un comizio della sua campagna elettorale di unica donna candidata Sindaca della città capoluogo ciociaro, Frosinone.
Se davvero il Paese vuole diventare moderno rinnovandosi, le istituzioni nazionali e regionali politiche intervengano con un atto concreto di solidarietà in suo sostegno. Noi Innovatori Europei chiediamo che in Italia si creino reali condizioni per una politica di genere dove atti di aggressioni e di discriminazione non trovino più spazio alcuno.
Firmate questo appello (a infoinnovatorieuropei@gmail.com) .
Ne va del futuro del Paese.
Roma, 29 Maggio 2017
Massimo Preziuso
Marco Frediani
Osvaldo Cammarota
Francesca Properzi
Marianna Rossi
Luca Lauro