Il PD si è “schiantato” nelle città. Ora una nuova classe dirigente locale attorno alla nuova Forma Partito
di Massimo Preziuso
E’ successo quello che mi aspettavo, e di cui scrissi ad Aprile scorso.
Ripresentando all’elettore – cittadino italiano una classe dirigente locale chiusa al cambiamento e al rapporto con i nuovi ceti sociali, in assenza di quella nuova Forma Partito che poteva e può avviare un cambiamento nel rapporto tra centro e periferia (e tra Governo e Partito), il Partito Democratico si è “schiantato” nelle grandi città, anche nelle roccaforti dove è arrivato agilmente primo al primo turno, come a Bologna e Torino, ma rischia al secondo.
Ma è soprattutto a Napoli (11% di voti alla lista del Partito!) e a Roma (17%!) che il PD deve completamente rinnovare il proprio personale politico e tornare seriamente a costruire Progetti partecipati, se non vuole perdere anche la leadership nazionale a breve, in favore del Movimento Cinque Stelle. O di un un Centrodestra , frammentato e indefinito in tutta Italia, che a Milano (città in cui il PD a guida Sala è forte e competitivo) torna in pochi mesi competitivo, mettendo in campo una figura di manager – politico naturale come quella di Stefano Parisi, che potrebbe assumere facilmente il ruolo di leader e rinnovatore nazionale.
Bene allora la scelta di stamane di Matteo Renzi di commissionare il PD napoletano (e chiaro che a breve lo stesso andrà fatto per quello romano), ma solo se questo sarà preludio di rinnovamenti sostanziali e generali.
Il “sistema chiuso” dei Partiti nei territori non regge più, anche perché ieri nelle medie e grandi città è totalmente emerso il “nuovo elettore” italiano , che va al voto affamato di visioni, narrative e figure nuove, come quelle che Virginia Raggi e Luigi de Magistris hanno saputo raccontare.
Si apra allora una seria riflessione su come si mette in campo una competente e preparata classe dirigente locale e, in contemporanea, si dia attuazione alla nuova Forma Partito del Partito Democratico, con la quale riprendere a tessere il dialogo con la nuova società italiana, emersa pienamente ieri.
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