DOPO BRUSSELS E BERLINO
Di Riccardo Sani
La Costituzione europea, proposta dalla ormai famosa Convenzione di Giscard d’Estaing, non è certamente una Costituzione Federale, così come la sognavano i cosidetti “padri fondatori dell’Europa”. Oltretutto è stesa in maniera prolissa e con un numero eccessivo di articoli (sono quasi 400 rispetto ai 139 della Costituzione Italiana ed ai 11 + 27 emendamenti di quella americana e già l’eccessivo numero suggerisce che qualcosa non va.
Non istituisce un governo federale e non fonda gli Stati Uniti d’Europa. Non propone un Parlamento europeo con capacità legislativa in determinate competenze. Non crea un senato federale nominato od eletto dagli stati che partecipano, così come avviene negli Stati Uniti d’America.
Non vi è una chiara attribuzione di poteri in materia di politica estera e di sicurezza e nemmeno nel settore di una seria armonizzazione in campo economico. Assolutamente assente la possibilità di nominare un unico rappresentante europeo presso l’ONU. La creazione di un Presidente del Consiglio europeo dei primi ministri e la fusione del rappresentante per la politica estera con il Commissario alle relazioni esterne serviranno solo a creare aspettative che le strutture istituzionali dell’Unione non possono di fatto soddisfare.
Il perché è presto detto: questo che si cerca di costruire fra tanti stati è qualcosa che ondeggia fra una Confederazione ed un Trattato di collaborazione multilaterale rafforzato. Chiamarlo Costituzione europea è qualcosa che può incantare solo gli sprovveduti. Quasi tutto resta nelle mani di un Consiglio Europeo dei primi ministri e possiamo facilmente figurarci cosa può succedere, facciamo un esempio, nel caso di dover prendere decisioni gravi ed urgenti in politica estera: ognuno va per conto suo come regolarmente è successo ! Infatti pure in questa materia si voterebbe solo all’unanimità: sarebbe di fatto la paralisi in quasi tutte le circostanze.
La proposta di sostituire il voto ponderato, fissato a Nizza, con il sistema della doppia maggioranza ( 50% più uno degli stati purchè rappresentino il 60% della popolazione europea) è ancora un fantasma sul quale l’allora presidenza italiana ha fallito col dubbio, da parte dei maggiori osservatori europei, che sta fra l’avere subito od averlo voluto. Il sospetto deriva dall’atteggiamento puramente notarile tenuto allora da Berlusconi durante la Conferenza intergovernativa (CIG), appesantito dalla richiesta da parte di Fini, dell’eliminazione del “modello federalista” quale punto finale del processo di unificazione !!!
Ora, dopo le bocciature di Olanda e Francia, siamo sempre in una situazione di stallo totale. A mio parere siamo ben lontani da un corretto processo di integrazione come era stato proposto a suo tempo dal defunto Altiero Spinelli, a nome del Parlamento Europeo, ed ancora lontani dalla proposta della CDU tedesca di Kohl di creare un nucleo federale prima dell’allargamento ad altri stati, sul modello della Costituzione americana del 1787, che ha portato progressivamente all’adesione di 50 stati ed alla creazione di una potenza economica , politica e militare.
E’ triste affermarlo ma ancora una volta l’Europa, per mancanza di spirito federalista europeo della classe politica al potere nel nostro continente, è ancora destinata per parecchio tempo a rimanere “ un nano politico”, impotente a determinare il nostro futuro sulla scena mondiale”. Diciamola tutta : non è più una questione di un coerente operato per la costruzione di una federazione europea. E’ triste ma siamo nella cucina di una bassa politica, ancora tutta nazionalista e provincialotta, fra tovaglie sporche, rimansugli di cibo nei piatti, bicchieri semivuoti e “beghe” da cortile.
E’ uno spettacolo di uomini fatto di mezze calzette, con non numerose eccezioni personali, con orizzonti ristretti, che pensano soprattutto alla pensione, ai viaggi gratuiti, forse all’auto blu, tutt’altro che agli appuntamenti con la storia !!! E’ sufficiente leggere il libro “La Casta” di Rizzo e Stella (che sta andando a ruba nelle librerie) per constatare quanto siamo scesi in basso nei tempi più recenti. Speriamo che la nascita del P.D. sia pure la rinascita delle coscienze.
Insomma per ora in Europa e in Italia manca una classe politica appena appena decente.
Riccardo Sani – Trento
(Ex consigliere di amministrazione del Mediocredito-Investitionbank del Trentino- Sudtirolo.)
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