Si riparta dalla cultura
di Giuseppina Bonaviri su L’Unità
Perché finalmente un vero soggetto politico sia in grado di esprimersi con forza nella sfera pubblica e di raccogliere i bisogni di un intero paese includendo una pluralità di attori si riparta da nuove soggettività.
I partiti politici attuali, in un modello di democrazia che non può più esaurirsi nella rappresentanza e nella delega, necessitano del supporto di nuove soggettività.
La buona politica avrebbe bisogno di concentrare intelligenza, passione, energia attorno a questioni di rilievo come la cultura e l’alta formazione restituendo speranza, fiducia nel futuro ed invece si trova prigioniera di autoreferenzialità e di schieramenti indifferenti. La buona politica non può soffrire di solitudine, deve essere fatta di competenza, spirito di servizio, buon senso, giustizia sociale, pragmaticità e dall’idea fondamentale che ciascuno è responsabile della comunità presente, in cui vive ed opera, e della comunità futura che lascerà in eredità.
Vogliamo tornare a crescere ed intendiamo costruire un punto di riferimento per tutti coloro che, preoccupati della spirali in cui l’Italia e l’Europa sembrano destinate ad avvitarsi, siano decisi responsabilmente a dare un contributo e a delineare una nuova visione e una nuova pratica politica disponibile alle innovazioni, che la possano rendere vera protagonista della storia attuale .
La politica è spazio privilegiato per la costruzione del bene comune, ovvero del bene di tutti e di ciascuno, e quindi è solo allargando i confini entro i quali si concretano l’autonomia e le capacità creative della società civile che si ripristina lo Stato di diritto, oggi latente, nel segno della centralità e dell’autonomia della Persona.
Il capitale più importante è costituito dalle persone e dai loro carismi, dalle loro specificità.
Solo con un ripensamento profondo del rapporto fra Stato e cittadino che si fa processo si può prevedere un gran numero di luoghi e livelli di partecipazione rinnovata quale piattaforma culturale per progettare relazioni.
La cultura può essere considerata come l’insieme degli aspetti spirituali, materiali, intellettuali ed emozionali unici nel loro genere che contraddistinguono una società o un gruppo sociale. Essa non comprende solo l’arte e la letteratura, ma anche i modi di vita, i diritti fondamentali degli esseri umani, i sistemi di valori, le tradizioni e le credenze.
Si chiedono risposte coinvolgenti e visionarie che necessitano di un abitato partecipato, di uno spazio pubblico liberato e diffuso per la costruzione di un fronte di convergenza collettiva che veda al centro lavoratori della conoscenza, intellettuali, artisti, scienziati. Questi sono gli Innovatori Europei.
Non ci può essere evoluzione ed alternativa senza nuove soggettività collettive che ripartendo dai saperi promuovano incontri e momenti partecipativi significativi per riconquistare la nuova centralità del nostro paese.
Desidero tenermi in contatto. Sono presidente della Federazione Cemat, ente di promozione della musica contemporanea italiana, associata alla C.I.M.E.-CIM Unesco, con voto unanime dell’Assemblea Generale della CIME tenutasi a Bruxelles. La C.I.M.E. COndivido la necessità di un giro di boa della politica italiana e anche europea rispetto alla valorizzazione degli aspetti culturali. In particolare la musica è un volano importantissimo, eccezionale canale di relazione tra i popoli, di trasmissione di identità e di emozioni, La musica deve essere parte integrante del progetto di una politica che risponda alle enunciazioni di Giuseppina Bonaviri, per molti motivi storici, artistici e spirituali che ne qualificano in modo esemplare i tratti di eccellebnza della nostra civiltà. La Federazione Cemat chiede di essere presente al tavolo di discussione portando la voce di compositori, interpreti, esperti di pedagogia e dei settori educazionali, critici e musicologi, fisici ed esperti delle più avanzate tecnologie. Grazie
Gisella Belgeri
Benvenuta. Ti scriviamo subito. IE