Subito alle elezioni. Napolitano frusti i cavalli
di Salvatore Viglia su L’Unità online
Non è certo questo il tempo per i tatticismi. Andiamo subito alle elezioni per scegliere un governo politico. Sotto gli occhi di tutti sono chiarissime ormai le posizioni assunte dai partiti.
Il rientro in campo di Berlusconi significa una cosa sola, che a destra vi è il nulla assoluto. Le lamentele, le indignazioni di quanti non vedono con favore questo rientro, sono a dir la verità e purtroppo, fuori luogo.
E continuiamo a dirci la verità tanto per non essere fraintesi, affideremmo il governo del paese a Casini che si propone in verità per candidare a sua volta Monti? Affideremmo il paese a Fini oppure a Montezemolo, e per fare cosa? Forse Gasparri, no, Matteoli? La Santanché oppure Meloni? Lo stesso Alfano non ne avrebbe le fattezze checché.
La colpa della discesa in campo del Cavaliere è tutta da attribuire alla destra attuale che non presenta neanche per nomea personalità in grado di guidare quel carro.
Il Presidente Napolitano non deve ostinarsi a protrarre questo “scristo” inutilmente. Tenere per le briglie tutti al solo fine di protrarre la via crucis di un mesetto, francamente ci sembra una esagerazione.
Non avremo nessun beneficio da questa agonia masochista. Un mese non è un anno e ciò che non si è fatto in un anno non si farebbe certamente in trenta giorni.
Ci meraviglia però come non sia il PD a recarsi al Quirinale con la richiesta formale al Presidente Napolitano di sciogliere le Camere e di indire le elezioni, se possibile, domani mattina.
A Bersani, dopo la vittoria delle primarie con i numeri che il partito vanta secondo i sondaggi, manca solo questo atto che altro non significherebbe che manifestazione di forza e determinazione. Non c’è altro da fare.
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