La carta usurata delle liste civiche
di Fondazione Etica
La rincorsa a creare liste civiche per le prossime politiche e regionali è diventata stucchevole. Chi vuole candidarsi lo fa innanzitutto prendendo le distanze dai partiti, come se questo bastasse a migliorare la politica italiana. C’è, anzi, uno sorta di compiacimento nel sottolineare che l’obiettivo non sarà, giammai, dare vita a un partito. Salvo poi scoprire che, dopo i manifesti roboanti e le convention affollate, anche i puri delle liste qualche accordo con i partiti dovranno pur farlo, magari senza ammetterlo. I partiti hanno le strutture, i partiti hanno l’esperienza, e neppure la migliore delle liste civiche – neppure la più ricca – può improvvisarsi all’altezza della gara elettorale, fatta anche di regole e procedure, talora noiose ma pur sempre democratiche.
Certo, i partiti hanno fatto di tutto per meritare lo screditamento generale, ma smettiamo di credere che tutto ciò che ne è fuori sia migliore per definizione.
L’esperienza, del resto, l’abbiamo già fatta: con Forza Italia, da un lato, e con la costituente del Partito Democratico, dall’altro. In entrambi i casi la cosiddetta società civile è stata usata, coinvolta solo per far massa e poi dimenticata sino alla scadenza elettorale successiva.
L’assonanza con quanto accade oggi è evidente, ad esempio, nella prova muscolare in corso tra i vari movimenti che viene giocata a suon di convention affollate, in una gara maldestra a chi riesce a esibire più pubblico. In parallelo, un’altra gara, ancora più misera: quella a chi riesce a collezionare più figurine, tra quelle più ambite, per il proprio album. Ecco allora sfilare sul palco un parterre scontato, che va dalla scrittore al manager, dall’artista all’imprenditore. Un film già visto. Già visti anche gli effetti.
Se questa è la strada che dovrebbe salvare il sistema politico italiano, si capisce perché in tanti, cattolici ed ex-moderati in primis, preferiscano votare per un comico.
Sono d’accordo in particolare dopo aver vissuto l’esperienza delle APD, ma resta comunque la difficoltà di fare buna scelta di campo credibile tra i partiti attuali. Attendiamo l’esito delle primarie e di conoscere i programmi prima di prendere qualsiasi decisione. Le liste civiche, per lo meno a livello locale, hanno il loro significato e buon per i partiti che non riescano a convogliare le loro energie in una lista civica nazionale senza essere fagocitate dai partiti stessi.