R-innovamenti meridionali nel mediterraneo
di Massimo Preziuso (su L’Unità)
Nel giorno del ventesimo anniversario della strage di Capaci vorrei tanto che in Italia si parlasse finalmente di Sud e di rinnovamenti meridionali.
Del Sud bello, non di quello raccontato nelle televisioni e nei giornali, dagli spiacevoli fatti di questi ultimi giorni.
Scrivo di questo perchè in questa fase di oscurità sociale, economica e politica è proprio dalla riscoperta del vero Mezzogiorno, fatto di cultura, tradizioni, cibo buono e tanto sole, che il Paese può ripartire.
Da un lato guardando con occhi fieri a Nord verso Roma, Milano e l’Europa.
Ma soprattutto puntando di corsa lo sguardo verso il Mediterraneo, dove intere popolazioni e Paesi (dalla Turchia al Marocco) – molto più simili a noi di quanto crediamo – ci accolgono da sempre, noi italiani, con braccia aperte e sorrisi pieni.
E’ arrivato il momento che il Sud riparta da solo verso questi lidi naturali, senza più aspettare ulteriori decisioni e proclami di altri.
Per farlo deve tornare a credere nelle potenzialità insite nelle tradizioni dei padri e dei nonni e in quell’enorme bagaglio di apertura e innovazione dei giovani.
E allora da dove cominciare?
Prima di tutto da una repentina e congiunta azione delle leadership politiche meridionali che, aldilà delle appartenenze politiche (oggi più che mai annientate dai fatti e dalle circostanze italiane) si incontrino, possibilmente nella bella e oggi sofferente città di Brindisi, per gli STATI GENERALI DEL MEZZOGIORNO NEL MEDITERRANEO.
Da lì disegnino una fase di r-innovamenti e di prosperità per la società e l’economia italiana, supportati dalle crescenti politiche euro-mediterranee dell’Unione Europea.
Un appello ai Governatori Caldoro, De Filippo, Lombardo, Scopelliti, Vendola: fate presto!
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