Gianni Pittella: “Svalutare l’Euro per salvare la Grecia”. Un primo eurobond infrastrutturale per crescita e abbattimento stock debito greco?
Svalutare l’Euro per salvare la Grecia (di Gianni Pittella)
Finanziare immediatamente il Tesoro greco con un trasferimento a fondo perduto della Bce pari all’eccedenza del 60 per cento del rapporto debito\pil. Lo propone il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella.
“La provvista di fondi necessaria dovrebbe essere coperta da emissione di moneta o di “Greek bond” – spiega Pittella – con il doppio vantaggio di risolvere alla radice la crisi greca che sta facendo tremare l’intera eurozona e di svalutare l`euro, rilanciando cosi immediatamente le esportazioni e con esse la crescita; l’operazione avrebbe un costo, del tutto virtuale, pari a 160 miliardi, in rapporto a una base monetaria dell’area euro che ammontava all’11 aprile scorso a 1599 miliardi, con un impatto minimo sulla gia’ contenuta inflazione interna”. ‘’Di fronte alle prevedibili obiezioni che sollevera’ questa proposta tra le autorita’ tedesche – sottolinea l’europarlamentare di S&D – vorrei ricordare i finanziamenti europei e nazionali praticamente a fondo perduto che hanno concorso alla riunificazione delle due germanie e, a parti invertite, l’assillante pressione esercitata dalle potenze vincitrici dopo la prima guerra mondiale su Berlino per ottenere l’insostenibile pagamento delle riparazioni e che ebbe come unico risultato l’avvento del nazionalsocialismo, un meccanismo che potrebbe tragicamente ripetersi in giro per l’Europa’’.
Massimo Preziuso: In alternativa, una via piu’ morbida (anche per accettazione politica) potrebbe essere la seguente: il lancio di un primo Eurobond per la Grecia (greek bond, appunto) finalizzato a infrastrutture per la crescita nazionale (ad esempio focalizzato sulle energie rinnovabili) che nei fatti diventi anche un “collaterale” per rinegoziare con i creditori il debito della nazione ellenica e quindi avvii percorsi di crescita economica e miglioramento dello stock di debito pubblico (per un suo successivo abbassamento).
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