G8 E FUTURO NEL MEDITERRANEO
A distanza di un giorno mi tocca modificare le considerazioni scritte ieri.
Sembra che il G8 di Hokkaido NON verrà ricordato MOLTO positivamente, ma pur sempre rappresenta un ulteriore passo in avanti verso il lento ma, alla fine, raggiungibile lo Sviluppo Sostenibile del Pianeta.
Tre i punti salienti, nei primi due giorni:
1) Barroso propone come UE la creazione di un Fondo per l’agricoltura dei Paesi in via di sviluppo
2) Un impegno (poi sfumato, causa opposizione cinese) dei Big 8 di attuare una riduzione del 50% delle emissioni nocive entro il 2050
3) Il diniego di India e Cina (ed, in genere, del gruppo dei 5 emergenti invitati all’ultima giornata di oggi del G8) a dare ai proprio Paesi, energivori e vogliosi di uno sviluppo “incontrollato”, a partecipare ad un impegno “formale” di Tempi (2050) e vincoli (-50% di riduzione)
A queste tre importanti (e contrastanti) notizie si affianca, però, il passaggio in secondo piano della situazione del Continente Africano.
A giorni vi è l’incontro tra Zapatero, Sarkozy e Berlusconi per l’avvio dei lavori dell’Unione Mediterranea: argomento centrale, fortemente collegato a quello dello sviluppo (energetico) sostenibile, e che diventerà sempre più (mi auguro) centrale nei dibattiti sul futuro delle politiche europee, e non solo.
Dopo l’avvenuto Start Up delle economie dei Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), il continente africano rimane l’unico assente nella scena di un mondo globalizzato.
Vi è ora la possibilità e la necessità di puntare sull’AFRICA attraverso politiche di sviluppo sostenibile, che coniughino sviluppo culturale, politico ed economico, attraverso la leva centrale dell’ ENERGIA PULITA (come indicato da UM, appunto).
E’ importante, per arrivare a questo, che in Europa, in Italia, e in gruppi come Innovatori Europei, si inizi a diffondere una nuova cultura Euro – Mediterranea.
Ne parlavo poc’anzi con amici: ma è mai possibile che l’Europa, dopo essersene allontanata, non senta una attrazione naturale per il vicino mondo mediterraneo?
Per questo il Gruppo IE Europa si sta dedicando allo studio di questo fenomeno complesso e affascinante.
Aspettiamo il contributo di tutti.
A presto,
Massimo Preziuso
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