Che cosa si può intendere oggi per Patrimoniale in Italia?
Un amico bolognese ha commentato ad un articolo di Innovatori Europei dal titolo “E ora subito una Patrimoniale per lanciare i Cantieri di Crescita” chiedendomi cosa io intendessi per Patrimoniale nell’Itaila 2011.
Consapevole della possibilità che essa sia parziale e incompleta, aperto a critiche, mi viene da rispondere rapidamente così:
“In un contesto di crisi finanziaria come questa, per Patrimoniale – in un Paese “ricco” di risorse private come l’Italia, dove però il “reale” (non quello ufficiale che fotografa parzialmente l’economia italiana, che è piena di evasione) indice di distribuzione della ricchezza (indice di Gini) è molto alto, ovvero dove pochi (diciamo un 20% della popolazione) posseggono molto (diciamo il 70%-80% della ricchezza totale) e pagano pochissime tasse (diciamo il 20-30% delle tasse totali) – non si può che intendere una “reidstribuzione del carico fiscale” che si sposta – almeno un po’ ed in maniera strutturale – da chi vive del proprio lavoro dipendente (la situazione di oggi) a chi ha accumulato ricchezze patrimoniali consistenti che, in Italia, sono attualmente tassate poco, e a cui un contenuto aggravio non cambia assolutamente la vita.
Per es. si può cominciare con una tassazione permanente dell’1% dei patrimoni superiori al 1,000,000 di Euro con la quale recuperare un gettito fiscale nell’ordine (ipotizzo) dei 20-60 miliardi di euro annui da utilizzare per il lancio dei “Cantieri di Crescita” con i quali generare lavoro, sviluppo e crescita economica – PIL con cui poi abbattere lo stock di debito pubblico.
Se a questo strumento si associa una seria politica di contrasto all’evasione fiscale (anche qui tre proposte semplici: introduzione del pagamento elettronico sopra i 500 euro, introduzione di meccanismi di detraibilità “parziale” a fini fiscali degli “scontrini”, nascita di “lotterie a premi associate al singolo scontrino” con cui alleggerire anche la pazza corsa al “gratta e vinci” che impoverisce quotidianamente centinaia di migliaia di cittadini), in pochi anni l’Italia torna ad essere, insieme alla Germania, la locomotiva europea, senza il bisogno di dover dismettere inutilmente e a prezzi stracciati ulteriore patrimonio pubblico (quello – come proponiamo con il “Cantiere Rinnovabili” – andrebbe in ogni caso valorizzato attraverso efficientamento energetico – prima di ogni eventuale decisione).”
#RIMONTIAMO
Massimo Preziuso
Grazie Massimo!
Ho capito. Il mio commento è: chi non paga le tasse? E dove è il volume di tasse non pagate? Se capisco bene non sono tanto i ricchi (anche) ma sopra tutto quella parte della popolazione che lavora come independente (le tante, famose nel mondo, piccole e medie emprese, incluso quelle senza impiegati). E qui che troviamo la sfida, perché purtroppo questa parte della popolazione italiana rappresenta una forza politica contraria (suppongo) a una nuova cultura di pagare le tasse, dare scontrini, dichiarere il vero guadagno!
Peter